VENTISETTE GLI INDAGATI

Inchiesta sull'urbanistica a Milano, la guardia di finanza sequestra un palazzo in zona Brera

Al centro del provvedimento il progetto immobiliare "Unico-Brera" in via Anfiteatro. Tra le contestazioni, la sottostima degli oneri di urbanizzazione e l'illecito aumento delle cubature e dei volumi della torre

11 Dic 2025 - 11:02
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Nuovo sequestro nell'indagine sulla gestione dell'urbanistica a Milano. Il Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza, in esecuzione di un provvedimento del gip, ha messo i sigilli a un palazzo in zona Brera, in pieno centro storico. Si tratta di un complesso residenziale di lusso, due edifici di 4 e 11 piani in via Anfiteatro 7, su un'area rimasta vuota dal 2006 in seguito alla demolizione di un palazzo settecentesco composto da due corpi di 5 e 3 piani. In questo capitolo di inchiesta, che riguarda abusi edilizi e ipotizza anche il falso, ci sono 27 indagati. Il caso era già spuntato negli atti dei pm.

Il progetto "Unico-Brera"

 Al centro del sequestro preventivo, disposto dal gip Mattia Fiorentini, su richiesta dei pm Petruzzella, Filippini e Clerici, con l'aggiunto Tiziana Siciliano, c'è il progetto immobiliare "Unico-Brera" in via Anfiteatro 7, di cui si era già parlato in alcuni atti delle indagini. Tra le contestazioni nel sequestro, oltre alla violazione delle normative urbanistiche, ancora una volta il capitolo della sottostima degli oneri di urbanizzazione e un presunto illecito aumento delle cubature e dei volumi della torre in via di realizzazione.

Le contestazioni

 Nelle 80 pagine del provvedimento vengono descritte passo passo tutte le presunte irregolarità dell'iter - partito nel 2006 - e che ha portato alla costruzione di quell'edificio costituito da due corpi, di cui uno di 11 piani e alto quasi 35 metri, per un totale di 27 appartamenti. Come si legge nel decreto del gip di Milano Mattia Fiorentini, con l'ormai classico schema contestato dalla Procura - un intervento di "nuova costruzione" spacciato per "ristrutturazione" e avviato con una Scia, ossia un'autocertificazione, senza un piano "attuativo" particolareggiato per gli annessi servizi nella zona - l'impresa costruttrice avrebbe ottenuto dagli uffici comunali milanesi uno sconto sugli "oneri di urbanizzazione" del 60%, versando contributi di costruzione per "soli totali 800mila euro".

Gli indagati

 Tra i 27 indagati figurano ex componenti della commissione Paesaggio, che è al centro per i pm milanesi del presunto sistema illecito sull'urbanistica, tra cui Giovanni Oggioni, che era stato arrestato a marzo per corruzione, Marco Cerri, già destinatario di una misura interdittiva e progettista di Unico-Brera, due ex dirigenti comunali già coinvolti in altre indagini e due imprenditori. Indagato inoltre un architetto, anche lui ex della commissione Paesaggio, coinvolto nell'ultimo filone con al centro la corruzione che a luglio aveva portato a 6 arresti, tra cui quello dell'allora assessore Giancarlo Tancredi, poi revocati dal Riesame con conferma da parte della Cassazione. Secondo quanto si legge nel provvedimento, gli ex della commissione Paesaggio con i loro pareri favorevoli, il progettista Cerri e i dirigenti comunali avrebbero omesso "dolosamente di rilevare la contrarietà del progetto alle norme tecniche vigenti" del Piano di governo del territorio "e di legge".

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