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Migranti, Unicef: 11.600 minori soli sbarcati in Italia, +60% | "Mediterraneo cimitero per bambini, +200% i morti in mare"

L'agenzia Onu per l'infanzia segnala il boom di arrivi tra gennaio e settembre. Durante l'estate si contano almeno 990 persone, compresi i bambini, che hanno perso la vita in mare

Migranti, Unicef: 11.600 minori soli sbarcati in Italia, +60% | "Mediterraneo cimitero per bambini, +200% i morti in mare" - foto 1
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Oltre 11.600 minori stranieri non accompagnati sono arrivati in Italia tra gennaio e metà settembre attraversando il Mediterraneo: il 60% in più rispetto allo stesso periodo del 2022, quando circa 7.200 minorenni non accompagnati o separati dai familiari hanno compiuto la traversata dal Nord Africa.

I dati sono stati forniti dall'Unicef, che ha effettuato una missione a Lampedusa. Nell'isola il numero di arrivi di migranti ha toccato il picco durante il mese di settembre, con 4.800 persone sbarcate in un solo giorno. E il Mediterraneo, dice l'agenzia per l'infanzia, è diventato un cimitero per bambini.

 

Triplicato il numero di migranti morti nel Mediterraneo

 L'Unicef denuncia infatti che il numero di migranti morti o dispersi nel tentativo di attraversare il Mediterraneo quest'estate risulta "tre volte superiore rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso". "Il Mar Mediterraneo - dichiara l'agenzia delle Nazioni Unite per l'infanzia - è diventato un cimitero per bambini". Tra giugno e agosto 2023 sono decedute in mare, dice l'Unicef, "almeno 990 persone, compresi i bambini", che hanno fatto naufragio nel Mediterraneo centrale. Nello stesso periodo del 2022 persero la vita 334 persone.

 

Oltre 21mila i minori negli hotspot in Italia

 Attualmente, dice ancora l'Unicef, sono più di 21.700 i minori soli ospitati ngeli hotspot in Italia, contro i 17.700 di un anno fa, prima di essere trasferiti nei centri di accoglienza. Nell'isola di Lampedusa l'agenzia fornisce una serie di servizi essenziali che riguardano, tra l'altro, la salute mentale e il sostegno psicosociale, l'accesso alle informazioni e l'orientamento a servizi specializzati nell'ambito del progetto europeo Protect. L'Unicef chiede ai governi di "fornire percorsi più sicuri e legali per la richiesta di asilo; di garantire che i bambini non siano trattenuti in strutture chiuse; di rafforzare i sistemi nazionali di protezione dei minorenni per proteggere meglio i bambini che migrano; di coordinare le operazioni di ricerca e soccorso e di garantire lo sbarco in luoghi sicuri". 

 

Le richieste dell'Unicef per i minori

 L'Unicef ritiene che il dibattito in corso tra il Parlamento europeo e gli Stati membri dell'Ue sul Patto europeo sulla migrazione e l'asilo rappresenti "un'opportunità immediata per affermare e sostenere i principi chiave della protezione dei bambini e sviluppare politiche che affrontino le molteplici violazioni dei diritti dei bambini nei Paesi di partenza, di transito e di arrivo". 

 

In particolare, in accordo con il diritto internazionale e con la Convenzione sui diritti dell'infanzia, l'Unicef chiede ai governi di fornire percorsi più sicuri e legali per la richiesta di asilo; di garantire che i bambini non siano trattenuti in strutture chiuse; di rafforzare i sistemi nazionali di protezione dei monirenni per proteggere meglio i bambini che migrano; di coordinare le operazioni di ricerca e soccorso e di garantire lo sbarco in luoghi sicuri. Il dibattito in corso rappresenta appunto un'opportunità immediata per affermare e sostenere i principi chiave della protezione dei bambini e sviluppare politiche che affrontino le molteplici violazioni dei diritti dei bambini nei Paesi di partenza, transito e arrivo. 


Piantedosi vede Darmanin: campagne per dissuadere partenze

 La questione migranti è stata al centro del colloquio tra il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e quello francese Gerald Darmanin. Nel corso del bilaterale, i due hanno parlato delle sfide comuni in materia di sicurezza, della collaborazione tra le forze di polizia, del dossier migrazione e della creazione di apposite campagne di comunicazione e di informazione per dissuadere le partenze e l'attività dei trafficanti. "Ho evidenziato l'importanza di sviluppare un piano per i rimpatri volontari assistiti", ha dichiarato Piantedosi.

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