È polemica

Martina Carbonaro, De Luca: "Normale che una 12enne si fidanzi senza che nessuno dica niente? Un problema"

Le affermazioni di De Luca sul caso hanno acceso il dibattito fin da subito. La prima a rispondere è stata l'influencer Valeria Angione

30 Mag 2025 - 16:46

La 14enne Martina Carbonaro "era fidanzata da due anni con un ragazzo. È normale che una ragazza di 12 anni, che è una bambina, si fidanzi senza che nessuno dica niente? Per me è un problema". Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, intervenuto agli Stati generali sull'ambiente 2025 alla Mostra d'Oltremare di Napoli, nell'ambito dei quali è stato presentato un concorso per opere di divulgazione ecologica. Le affermazioni di De Luca sul caso hanno scatenato le polemiche fin da subito. La prima ad accenderle è stata l'influencer Valeria Angione, una delle partecipanti alla presentazione. La giovane ha interrotto il presidente campano dicendo che "non è un problema della ragazza che aveva 14 anni ma del ragazzo che l'ha ammazzata".

"Io direi a quelli della mia generazione di essere padri e madri, non finti giovani, soprattutto con i figli maschi. Ovviamente concordo con il fatto che la violenza che eserciti, quale che sia l'interlocutore, è sempre violenza. Non c'è dubbio che la donna abbia il diritto di fare come vuole. Poi posso dire, da padre, che siccome nel mondo ci sono anche persone che hanno un po' di disturbi, che hanno un po' di fragilità, forse è ragionevole avere un po' di prudenza", ha aggiunto De Luca. Le affermazioni del presidente della Regione Campania hanno attirato commenti negativi, ma anche positivi. Sono diversi gli utenti social che gli danno ragione.

Carfagna (Nm): "Parole di De Luca da respingere"

 Tra i commenti negativi c'è quello di Mara Carfagna, segretario di Noi Moderati, che sui social ha scritto: "Le parole del governatore De Luca sul femminicidio di Afragola ripropongono la vecchia giustificazione maschilista: è lei che se l'è andata a cercare. Spero siano respinte con forza da tutti: questo tipo di pensiero, più attento ai presunti 'peccati' della vittima che alle azioni ingiustificabili dell'assassino, è il segno più chiaro della cultura distorta e pericolosa di questi tempi". 

"Quanti ragazzi - ha proseguito Carfagna - hanno sentito o sentiranno le stesse parole ripetute dai loro coetanei o nella cerchia degli adulti più vicina? Quanti si convinceranno che quando una donna viene uccisa in fondo è anche colpa sua? Ogni dato, statistica, esperienza, ci dice che non è vero: è indegno - ha concluso - continuare a proporre questo ragionamento, soprattutto da parte di esponenti istituzionali".

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