Accusato di stalking alla ex Sophie Codegoni, avrebbe dovuto indossarlo non appena rientrato in Italia dagli Usa
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Alessandro Basciano, accusato di stalking nei confronti della ex compagna Sophie Codegoni e sottoposto a un divieto di avvicinamento, è ancora senza braccialetto elettronico. Il 30 aprile la Corte di Cassazione, alla quale il 35enne si era appellato, ha confermato quanto stabilito dal Tribunale del Riesame, e quindi Basciano avrebbe dovuto indossare il braccialetto elettronico non appena rientrato in Italia dagli Stati Uniti. Ma a causa della mancanza di dispositivi e di "slot" liberi, non è stato possibile applicarglielo.
A metà giugno Basciano è stato rintracciato in aeroporto al suo rientro in Italia, e gli è stato notificato il provvedimento. Che però è rimasto solo sulla carta proprio per la carenza di dispositivi. A quanto pare non si tratta di un fatto isolato: vi sarebbero infatti numerosi casi di "codice rosso" e di reati di genere per i quali le risorse economiche e gli accordi quadro stipulati dai fornitori del Ministero della Giustizia non riescono a far fronte al numero elevato di provvedimenti e misure disposte dai giudici.
Basciano era stato arrestato a novembre, ma era stato scarcerato meno di 48 ore dopo. La Procura aveva poi chiesto per lui i domiciliari. Disponendo il divieto di avvicinamento a meno di 500 metri, il Riesame aveva osservato come Basciano si sarebbe reso responsabile di "condotte idonee a generare" nella ex compagna un "perdurante stato di ansia e paura", inducendola inoltre a "essere condizionata nelle proprie abitudini di vita". Agli atti dell'inchiesta, numerose chat nelle quali figurano minacce e messaggi offensivi da parte dell'uomo. L'inchiesta sarebbe comunque nelle fasi conclusive, e nelle prossime settimane dovrebbe essere notificato l'avviso di chiusura delle indagini preliminari.