mesi da incubo

Sophie Codegoni: "Da Alessandro Basciano minacce di morte, sto vivendo un inferno"

L'influencer parla di come si sia trasformata la sua vita da quando si è separata. "Se non mi rispondi al primo squillo - diceva lui - faccio un casino. Ora sono svuotata, piango sempre"

06 Mag 2025 - 15:06
 © IPA/Tgcom24

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 "So di aver fatto la cosa giusta ma sto vivendo un inferno". Sophie Codegoni, influencer 23enne, parla di come si sia trasformata la sua vita da quando si è separata da Alessandro Basciano. La Corte di Cassazione il 30 aprile ha stabilito per il suo ex (indagato per stalking aggravato) il divieto di avvicinamento a meno di 500 metri e il divieto di comunicazione nei confronti di lei e della figlia. Ma nonostante ciò non si sente tranquilla: "Tante volte ho pensato chi me l’ha fatto fare di denunciare? - dice a Il Corriere della Sera -. È tostissimo".

Monitorata dai carabinieri - Sophie vive in contatto diretto con le forze dell'ordine. Indossa un orologio che le consente di essere sempre monitorata. "Me l’hanno dato i carabinieri - spiega - lo scorso dicembre, in virtù della mia situazione di vittima di stalking. Grazie a questo, le forze dell’ordine sanno dove sono e se clicco un tasto arrivano le pattuglie. Mi sento più tutelata e protetta in questo modo. Prima che arrivasse, avevo un bodyguard ma non ce la facevo più economicamente a sostenerne i costi. Sono stati mesi durissimi, avevo tanta paura".

Dalla favola all'inferno - Un amore nato sotto i riflettori nel 2021: "Sono andata a vivere a Roma con lui e finché sono stata lì è andato tutto bene. Lui aveva il controllo totale su di me". A maggio 2023 nasce la piccola Celine Blue. "Lui era sempre via per lavoro e io ero sola con la bambina. Poi ho scoperto i tradimenti e sono tornata dalla mia famiglia a Milano. A settembre ci siamo separati. Ed è cominciato l’inferno", racconta Codegoni. Minacce, pedinamenti, fino a una prima denuncia nel dicembre 2023. Ma non risolve molto. "Sono stata malissimo. Lui mi convince che cambierà e torniamo insieme. Provo a rimettere insieme la famiglia ma presto ho capito che sarebbe stato un altro fallimento.  Mi diceva sempre: 'Io devo essere la tua priorità, qualunque cosa tu stia facendo. Se io ti chiamo devi mollare tutto. E se non mi rispondi al primo squillo, faccio un casino' ”.

Un calvario lunghissimo - "Non ero più io, non sono più io. Se gli dicevo addio mi mandava messaggi dicendomi che si sarebbe impiccato, con tanto di foto". Poi lo scorso novembre la svolta: "Ha aggredito e spaccato la macchina ai miei amici - ricorda Sophie -. Poi mi chiama e mi dice: "Ho appena ammazzato di botte il tuo amico, ora arrivo e ammazzo anche te". Allora sono tornata a denunciare". Questa decisione è stata fondamentale in quando ha portato al braccialetto elettronico e a un probabile processo (per ora sono ancora in corso le indagini preliminari).

Nessun sollievo - Per Sophie quella denuncia è stata importante ma - confessa - "io sono stata molto male. Non ero certo felice, per me è stato un fallimento totale a livello personale". E anche adesso la sua vita non è più quella di un tempo: "Sono svuotata, piango sempre. Non ho mai dato peso agli haters, ma oggi ogni parola è una ferita. Ma per mia figlia e per il mio lavoro devo sorridere e far vedere che sono felice".

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