Il passeggero: "Ho subìto un trattamento increscioso". La compagnia: "Agito per questioni di sicurezza"
© Ansa
Lasciato a terra per avere fotografato il muso dell'aereo con il cellulare. A raccontare quello che definisce "un episodio surreale e inaccettabile" è un oncologo torinese, che denuncia di aver subìto "un trattamento increscioso" all'aeroporto di Malpensa, dove gli è stato "impedito di partire per Marrakech a bordo di un aereo di EasyJet" dopo aver scattato la foto incriminata. Ma la compagnia aerea si difende, spiegando di avere agito per "la sicurezza e il benessere di passeggeri ed equipaggio".
Lo scorso 28 ottobre l'oncologo torinese era in partenza da Malpensa con il volo EJU3929 per Marrakech. "Mentre raggiungevo l'aereo - è la sua ricostruzione - ho scattato una semplice foto al muso del velivolo. Un gesto del tutto innocuo, come fanno ogni giorno centinaia di passeggeri. Subito dopo, però, un addetto alla sicurezza si è avvicinato intimandomi di cancellare la foto. Ho spiegato, con calma, che non avevo alcuna intenzione di farlo, non avendo violato alcuna norma", ma una volta a bordo "lo stesso addetto mi ha seguito, dichiarando che se non avessi cancellato la foto non sarei partito. Così è stato".
"Nel frattempo - continua il medico - un passeggero si è sentito male e io, da medico, sono intervenuto per soccorrerlo. Nonostante ciò, dopo il mio intervento, il comandante mi ha chiesto di scendere". Il medico ammette di avere "alzato la voce di fronte a quello che considero un abuso", ma anche di avere "chiesto scusa", nonostante la convinzione di essere stato privato "del diritto di viaggiare".
Easyjet, interpellata dall'Ansa, parla di "un comportamento inappropriato al gate" da parte del passeggero, che per questo motivo non è stato ammesso a bordo. "Il nostro personale di terra - è la posizione della compagnia - è formato per valutare e gestire al meglio ogni situazione e, sebbene episodi di questo genere siano rari, li affrontiamo con la massima serietà e non tolleriamo comportamenti abusivi o minacciosi".