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A Milano ucciso in un agguato Vittorio Boiocchi, storico capo ultrà Inter

L'uomo, 69 anni, che aveva precedenti penali, ha trascorso oltre 26 anni in carcere. Diverse le condanne definitive: rapina, traffico di droga e sequestro di persona

A Milano ucciso in un agguato Vittorio Boiocchi, storico capo ultrà Inter - foto 1
Dal Web

A Milano Vittorio Boiocchi, capo ultrà dell'Inter, è stato ucciso per strada mentre tornava a casa: l'uomo, 69 anni, con precedenti penali, è stato colpito da più colpi di arma da fuoco mentre era in via Fratelli Zanzottera, alla periferia della città, nel quartiere Figino.

I colpi hanno raggiunto al collo e al torace. L'allarme è stato dato da alcuni passanti. Diverse le condanne definitive: rapina, traffico di droga e sequestro di persona.

 

Trasportato in condizione disperate all'ospedale San Carlo, è deceduto in Pronto soccorso. Boiocchi aveva trascorso oltre 26 anni in carcere, l'ultima volta era stato arrestato nel 2021 dalla Squadra mobile che ora indaga sul suo omicidio. Si vantava di guadagnare fino a 80mila euro al mese grazie ai suoi affari: dalla gestione dei parcheggi di San Siro ai biglietti della Curva Nord. Il suo "business" comprendeva anche l'importazione di ingenti quantitativi di cocaina dalla Colombia. 

 

Era stato anche raggiunto da cinque anni di Daspo a seguito degli scontri avvenuti dopo Inter-Napoli del 2018, l'occasione in cui morì l'ultrà del Varese Dede Belardinelli. Lo scorso maggio la Cassazione aveva bocciato il suo ricorso, motivo per cui doveva restare a due chilometri dallo stadio durante le partite. La Squadra mobile  lo aveva arrestato nel 2021 dopo averlo sorpreso a bordo di un'auto con
una pistola, un coltello, manette, taser e una pettorina della Guardia di Finanza, tutto materiale che è poi risultato essere attrezzatura per commettere un'estorsione. 

 

 

Nel mondo della curva Nord degli ultrà dell'Inter la figura di Boiocchi è sempre stata rispettata. Nel 2019, dopo circa 26 anni anni di carcere, era tornato allo stadio, e gli ultrà gli avevano dedicato un coro. Un omaggio che un suo vecchio amico, Franchino Caravita, aveva considerato un affronto, al punto che il confronto tra i due era finito a pugni e a prenderle era stato proprio Caravita. Era sembrato l'inizio di una rottura e invece i due avevano rapidamente rassicurato il popolo dei tifosi postando una foto assieme dal letto d'ospedale di Boiocchi, nel frattempo colpito da un infarto. Vittorio Boiocchi era finito anche in una inchiesta della Procura di Milano per tentata estorsione aggravata. L'indagine mirava a far luce sulle minacce e sulle richieste di due milioni di euro a un imprenditore, titolare di una ditta di pulizie. 

 

La Curva Nord lascia San Siro - La Curva Nord dell'Inter in silenzio, senza esporre striscioni e intonare cori durante la partita contro la Sampdoria a San Siro, poi i Boys hanno abbandonato gli spalti - il secondo anello - durante l'intervallo dopo la notizia della morte dello storico capo ultrà, Vittorio Boiocchi.

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