a "quarto grado"

Garlasco, il padre di Andrea Sempio sui biglietti perquisiti in casa: "Mi appuntavo frasi dai giornali, senza darci peso"

A "Quarto Grado" l'uomo spiega il contenuto delle note sequestrate, respingendo ogni accusa

10 Ott 2025 - 22:50
 © Da video

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Giuseppe Sempio, padre di Andrea che è indagato per il delitto di Garlasco, interviene a "Quarto Grado" per chiarire il contenuto dei biglietti rinvenuti nella loro abitazione durante le recenti perquisizioni. Gli appunti, ora al vaglio degli inquirenti, sono stati acquisiti nell’ambito dell’indagine su un presunto caso di corruzione che coinvolgerebbe l’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti, il magistrato che nel 2017 firmò l’archiviazione della posizione del giovane.

Il primo biglietto riportava la frase 'Venditti Gip archivia X 20-30 euro'. Per la Procura di Brescia, che coordina l’inchiesta, quel riferimento si tradurrebbe in '20-30 mila euro'. L'uomo, però, respinge con decisione questa interpretazione: "La storia dei 20-30 euro bisogna sfatarla un po’. Stanno mischiando tutte le cose. Se ci fosse stato scritto 20, 30, 40 o 200mila euro… ma c’era scritto un’altra cifra". E aggiunge: "Riguardava qualcosa con gli avvocati, adesso non so se fosse quello che dicono loro, le marche da bollo o altre cose".

Un secondo appunto recita invece 'Cosa succede se i Giarda presentano un’istanza di revisione a Brescia fatta bene?'Anche in questo caso, Sempio spiega il contesto: "Dato che non sapevo cosa potesse succedere, quella lì era una cosa da chiedere sicuramente agli avvocati".

In un altro foglio, compare una nota dal tono più personale: 'Pensiero del papà, il soggetto ha un nome e un cognome per la legge italiana. Si chiama Sempi-Andrè'. L'uomo spiega così la sua origine: "Secondo me, quella roba lì l’ho tirata fuori da qualche giornale. Io, in casa, mi appuntavo qualche frase ma senza darci peso, insomma".

Tra gli scritti, gli investigatori hanno rinvenuto anche un foglietto datato '4 febbraio 2016' con un nuovo riferimento al magistrato: 'GIP Venditti, procuratore di Pavia. Se archivia l’indagine, dovrebbe mettere il nome del soggetto sull’archiviazione (Sempio Andrea). Così non può essere indagato per lo stesso motivo il DNA'. Su questo, il padre replica con semplicità: "Io GIP, GUP o quelle robe lì, ancora adesso non riesco a capire che mansione ha".

Infine, un’ultima annotazione fa riferimento diretto alla famiglia Stasi: 'L’accusa di Stasi verso i Sempio, perché sono loro che hanno fatto seguire mio figlio Andrea, accusandolo con il Dna; quindi, non è una difesa ma un’accusa verso la mia famiglia'. Anche in questo caso, Sempio minimizza il significato delle parole: "Sono cose che io in casa mi appuntavo se leggevo qualche frase sul giornale".