A "Mattino Cinque" la testimonianza di Nicole: "Un anno fa per gelosia le ha lanciato addosso una valigia"
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"Le violenze andavano avanti da almeno un anno". Ai microfoni di "Mattino Cinque" parla la migliore amica di Pamela Genini, l'influencer 29enne uccisa a Milano con 24 coltellate dal compagno, Gianluca Soncin. "Mi raccontava che la chiamava tantissime volte al giorno e sul cellulare mi inviava le foto dei lividi per le botte subite", spiega Nicole.
La donna racconta che il primo episodio di violenza risale al settembre di un anno fa, sul red carpet in occasione della mostra del Cinema di Venezia, quando l'improvvisa assenza di Pamela ha destato dei sospetti. "Mi ha chiamata disperata dicendo che il compagno si era arrabbiato per una gelosia futile con alcuni fotografi e per un raptus l'aveva presa per i capelli, lanciato addosso una valigia e riempita di botte", aggiunge l'amica.
"Io e mio marito le abbiamo detto di denunciare ma dopo un paio di giorni il fidanzato è tornato da lei in lacrime promettendo di cambiare", sottolinea Nicole che aggiunge come l'amica nei mesi successivi avesse provato diverse volte a troncare la relazione: "Non sapeva più cosa fare, a maggio lui è andato a casa sua ubriaco ed erano intervenuti i Carabinieri". All'inviata del programma di Canale 5 la donna racconta lo stato di fragilità in cui versava Pamela a causa degli atteggiamenti di Soncin che alternava promesse di costruire una famiglia insieme a minacce diffuse. "L'aveva portata a vedere l'anello dicendole che voleva sposarla, le prometteva di curarsi dallo psicologo e di acquistare una casa a Cervia poi però minacciava la madre, la sorella incinta e il cagnolino".
L'amica Elisa: "Sperava nel cambiamento" - In collegamento è poi intervenuta Elisa, un'altra amica e socia in affari della 29enne, attiva nel settore della moda. "Solo l'altro giorno Pamela era venuta a trovarmi per un pranzo a Lugano e aveva manifestato l'intenzione di iscriversi all'università", racconta. E sul 52enne, attualmente in carcere a San Vittore, aggiunge: "L'ho visto due o tre volte e aveva un comportamento affabile, non sembrava un killer".