Diatriba tra tecnici

Liliana Resinovich, perizia della difesa del fratello: "Vertebra era già rotta, denunciamo il tecnico di laboratorio"

Il legale del fratello della vittima porta una nuova perizia che smentisce il preparatore anatomico che si era attribuito un "errore" durante la preparazione del cadavere: "Un bluff"

12 Mag 2025 - 19:22

Un'accurata revisione specialistica delle immagini TAC eseguite sul corpo di Liliana Resinovich l'8 gennaio 2022 avrebbe confermato che la frattura alla vertebra T2 era già presente all'epoca dell'esame. A comunicarlo è l'avvocato Nicodemo Gentile, legale di Sergio Resinovich (fratello della vittima), citando l'esito dell'approfondimento condotto sotto la supervisione dei professori Vittorio Fineschi e Stefano D'Errico. Secondo quanto riferito dal legale, l'analisi smentisce completamente le affermazioni rilasciate da un tecnico anatomopatologo, che si era attribuito la responsabilità della rottura della vertebra. Le sue dichiarazioni – sottolinea Gentile – sarebbero quindi da considerarsi prive di fondamento e "un bluff". Per questo motivo Sergio Resinovich ha sporto denuncia per falso nei confronti del tecnico.

Il tecnico si autoaccusa, ma la famiglia replica: "Fantoccio pericoloso"

 Il 6 maggio, un tecnico anatomopatologo coinvolto nell'autopsia dell'11 gennaio 2022 si è presentato spontaneamente agli inquirenti, dichiarando di poter essere responsabile della frattura vertebrale riscontrata durante la seconda autopsia sul corpo di Liliana. Sergio Resinovich ha definito il tecnico un "fantoccio pericoloso" e ha annunciato un'azione formale presso l'Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (ASUGI) per chiederne la rimozione. La famiglia continua a chiedere giustizia per quella che considera un'uccisione brutale: "Lilly è stata picchiata e subito dopo è morta".

La consulenza Cattaneo e la nuova direzione delle indagini

 La consulenza dell'antropologa forense Cristina Cattaneo, depositata a marzo 2025, ha concluso che Liliana è stata uccisa mediante "soffocamento esterno", probabilmente tramite una compressione al collo, escludendo l'ipotesi del suicidio. La frattura vertebrale, pur non legata direttamente alla causa della morte, è stata al centro di un acceso scontro: per i familiari, potrebbe indicare un'aggressione, mentre la difesa del marito suggerisce che sia un danno accidentale, forse avvenuto durante il recupero del corpo o l'autopsia.

Sergio Resinovich ha ribadito che la frattura vertebrale, pur al centro della polemica, "non rileva rispetto alla causa della morte". La consulenza Cattaneo ha infatti evidenziato sul corpo di Liliana segni di violenza incompatibili con una caduta: lesioni al labbro, al capo, alla palpebra destra, al muscolo temporale sinistro, oltre a piccole emorragie petecchiali e un'infiltrazione emorragica alla lingua, coerenti con un'aggressione.

Ti potrebbe interessare

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri