arrivati a destinazione

Migranti, la nave Fulgosi nella banchina del porto di Genova: sbarcate le cento persone a bordo

Tra gli immigrati figurano 23 minori e 17 donne. A Genova rimarranno soltanto 11 bambini non accompagnati e le sei donne in gravidanza, mentre gli altri saranno ospitati in una struttura della Cei nel Lazio

02 Giu 2019 - 22:33
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Si sono concluse le operazioni di sbarco dei migranti a bordo del pattugliatore della Marina Cigala Fulgosi che ha attraccato a Calata Bettolo, nel porto di Genova. I migranti sono di sei nazionalità diverse: Libia, Camerun, Somalia, Costa d'Avorio, Mali e Nigeria. In totale ci sono cento persone, tra le quali 23 minori e 17 donne. A Genova rimarranno soltanto 11 bambini non accompagnati e le sei donne in gravidanza, mentre gli altri sono destinati a una struttura della Cei nel Lazio.

Donne e bambini in via precauzionale sono stati trasferiti all'ospedale Galliera e al pediatrico Gaslini. I 60 uomini adulti invece vengono assistiti dal personale medico che si trova in calata Bettolo nella tendopoli allestita dalla Ceice Rossa. Dopo l'assistenza medica e l'identificazione sono stati trasferiti in maniera provvisoria in due centri della Cei a Genova.

I profughi arrivati nel capoluogo ligure "li manterranno i vescovi e il Vaticano e io li ringrazio. Se qualcuno verrà mantenuto a spese di altri e non dell'Italia, sono contento", ha detto il ministro Matteo Salvini. Che questi cento profughi non dovessero "pesare sulle tasche dei contribuenti italiani è stato detto molte volte, in questi giorni." Parole che non arrivano a bordo della Fulgosi, così come non arrivano le polemiche tra istituzioni e partiti locali e le voci della manifestazione di "Genova porti aperti" fuori da Calata Bettolo. E' giunto in banchina anche don Giacomo, dell'ufficio Migrantes della Cei, ricordando come Genova sia città di mare che tradotto vuol dire accogliente: "Noi non li facciamo morire in mare".

Migranti, nel porto di Genova il pattugliatore Cigala Fulgosi

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La Squadra mobile della questura di Genova è salita a bordo per iniziare le indagini sulla possibile presenza tra i profughi degli scafisti. In banchina sono presenti anche alcuni mediatori culturali per facilitare i colloqui. Si registrano anche alcuni casi di scabbia.

"Ci hanno raccontato le sofferenze indicibili di due giorni in mare e sembra che ci siano stati dei morti tra i compagni di viaggio". Lo ha detto Paolo Cremonesi, direttore del pronto soccorso dell'ospedale Galliera, che ha coordinato l'assistenza medica sottobordo al pattugliatore Cigala Fulgosi.

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