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Roma, giallo sulla morte del "broker dei vip" Massimo Bochicchio: dubbi sulla dinamica dell'incidente

Il 56enne, accusato di aver truffato personaggi come Conte, Lippi ed El Shaarawy, è deceduto alla vigilia del processo. Secondo alcuni testimoni la moto sarebbe esplosa prima di finire fuori strada

Ci sarebbero molti dubbi sulla dinamica dell'incidente in via Salaria a Roma che è costato la vita a Massimo Bochicchio, il "broker dei vip", accusato di aver sottratto a personaggi dello spettacolo e del calcio, fra cui Antonio Conte, Marcello Lippi ed El Sharaawy, circa 300 milioni di euro in una maxi-frode. Secondo la prima ricostruzione, il 56enne, che oggi era atteso in aula per un'udienza del suo processo, avrebbe perso il controllo della moto finendo contro un muro e l'impatto avrebbe causato un'esplosione.

Ma dopo aver sentito alcuni testimoni, il dubbio degli inquirenti è che la dinamica sia andata in modo opposto con la moto che, dopo essere esplosa, è finita contro un muro.

 

Incidente a Roma: muore il broker dei vip Massimo Bochicchio

Aperta indagine, verrà disposta autopsia -  I pm di Roma attendono una prima informativa per aprire formalmente un fascicolo di indagine in relazione alla morte del broker. Al momento gli inquirenti propendono per un decesso legato a un malore ma risposte in tal senso si avranno dall'autopsia che verrà affidata e, se necessario, sara' svolto anche il test del Dna alla luce del fatto che il corpo è completamente carbonizzato. Per potere effettuare gli accertamenti tecnici, comprese le verifiche sulla moto, il procedimento potrebbe essere incardinato per istigazione al suicidio.

 

Bochicchio era ai domiciliari - Come riportato da Il Corriere della Sera, intanto, affiorano nuovi dubbi. Bochicchio era infatti ancora agli arresti domiciliari. Aveva ottenuto un'autorizzazione da parte del giudice per poter effettuare visite e controlli medici, frequenti e indispensabili per il diabete. Occorrerà capire se fosse autorizzato a percorrere quella strada in cui, intorno alle 11:30, è avvenuto il sinistro. 

Manca certificato di morte, processo rinviato - Intanto questa mattina il presidente della VII sezione penale del tribunale di Roma ha rinviato il processo. "Abbiamo ricevuto notizie, da fonti aperte, dell'avvenuto decesso dell'imputato Massimo Bochicchio. Non essendo stato depositato il certificato di morte e considerati i tempi necessari è opportuno aggiornare il processo al 15 settembre". Il difensore, Gianluca Tognozzi, ha spiegato: "La famiglia mi ha contattato, domenica, spiegandomi che erano stati informati dalla polizia locale dell'incidente, ma non abbiamo ancora un certificato di morte perché anche il fratello che è andato sul posto non ha potuto ancora effettuare un riconoscimento". Il manager era accusato dei reati di riciclaggio e abusiva attività finanziaria. 

 

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