Il campione positivo è stato registrato su un paziente ematologico di 69 anni
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Il primo caso di Nimbus è arrivato in Italia. La variante di Covid-19 è stata registrata all’Ospedale San Martino di Genova a un paziente ematologico 69enne sottoposto al tampone naso-faringeo durante una visita ambulatoriale. “La Nimbus è sotto monitoraggio e interesse perché a livello mondiale sta prendendo il sopravvento sulle altre” ha dichiarato il coordinatore del laboratorio di Igiene regionale Giancarlo Icardi all’Ansa. Il medico ha aggiunto che non si tratta di una variante aggressiva “è più facilmente trasmissibile però non ha nulla da spartire con la virulenza che aveva il virus a inizio pandemia o con le prime varianti”. Icardi sottolinea che negli Stati Uniti il virus era arrivato al 50% come isolamenti e che con il primo caso sembra che si stia diffondendo anche in Italia.
La nuova variante Il primo campione di Nimbus, chiamato anche NB.1.8.1, è stato rilevato, a livello mondiale, lo scorso 22 gennaio. Il 23 maggio scorso l’Organizzazione mondiale della sanità ha messo la Nimbus sotto monitoraggio. Questa categoria indica il grado di preoccupazione minore. Al momento questa variante di Covid non sembra destare grandi problemi, né a livello di infettività né a livello di entità dei sintomi. Secondo l’Oms, da febbraio, l’attività del virus è in aumento con un tasso di positività che ha raggiunto l’11%, livelli che non si osservavano da luglio 2024.
Secondo l'epidemiologo Giovanni Rezza si potrebbe avere una piccola ondata, come solitamente accade quando ci sono piccole mutazioni rispetto a un lignaggio precedente, ma senza grosse conseguenze. Sempre l’Oms ha esaminato che l’aumento dei casi di Nimbus si ha nei Paesi del Mediterraneo orientale, del Sudest asiatico e delle regioni del Pacifico Occidentale. Quello che è necessario, ha spiegato l’Organizzazione mondiale della Sanità è il monitoraggio continuo: “I recenti aumenti dell’attività di Sars- Cov- 2 sono sostanzialmente in linea con i livelli osservati nello stesso periodo dell’anno scorso. Tuttavia manca ancora una chiara stagionalità nella circolazione del virus”.