Identificata a luglio dello scorso anno, ora è la variante più diffusa nel mondo. L'Ema raccomanda di aggiornare i vaccini Covid. Ecco quali sono le caratteristiche e i sintomi
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SarsCov2, il virus responsabile del Covid-19, continua a mutare. Si è diffusa la nuova variante LP.8.1, responsabile dell'aumento di casi registrati nelle ultime settimane in diversi Paesi del mondo. Secondo i dati dei Centers for Disease Control and Prevention degli Stati Uniti, LP.8. 1 rappresenta attualmente il 42% dei casi di Covid-19 nel Paese, mentre nel Regno Unito circa il 60% delle infezioni. Ma cosa sappiamo di questa nuova variante?
LP.8.1 è una sottovariante della famiglia Omicron. Essa deriva dalla variante JN.1 (il ceppo di virus SarsCoV2 contenuto nel vaccino anti-Covid di questa stagione) ma presenta nove mutazioni aggiuntive nella proteina Spike rispetto a quest'ultima. È stata identificata per la prima volta a luglio dello scorso anno; a inizio febbraio era stata rilevata in 23 Paesi ed è attualmente la variante più diffusa a livello globale, avendo superato la JN.1 in termini di circolazione. Uno studio pubblicato sulla rivista Lancet Infectious Disease a metà febbraio ha mostrato che, rispetto alla "variante madre" JN.1, LP.8.1 presenta una minore infettività, ma una più alta capacità di sfuggire alla risposta immunitaria.
I sintomi associati alla variante LP.8.1 assomigliano a quelli delle altre sottovarianti della famiglia Omicron e ricordano quelli di un’influenza o di un forte raffreddore. Da quanto è emerso, essi non sembrano essere più gravi rispetto a quelli causati da altri ceppi circolanti: l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in un comunicato di febbraio scorso, ha definito questa nuova variante a basso rischio.
I sintomi più comuni di LP.8. 1 includono:
Febbre alta – Un aumento della temperatura corporea è uno dei segnali più diffusi.
Mal di gola – Spesso insieme tosse secca o persistente.
Stanchezza – Un senso di affaticamento generale, a volte più accentuati rispetto a quando si ha un semplice raffreddore.
Dolori muscolari (mialgia) – Dolori diffusi al corpo, che assomigliano quelli influenzali.
Mal di testa – Un sintomo comune che può variare in intensità.
Alterazione del gusto o dell’olfatto – Anche se meno frequente rispetto alle prime fasi della pandemia, può ancora manifestarsi.
Naso che cola e starnuti – Sintomi respiratori simili a quelli del raffreddore.
Congestione nasale – Sensazione di naso chiuso, spesso insieme a secrezioni.
Tra i sintomi meno frequenti della nuova variante troviamo la diarrea o e la perdita dell’appetito, che sono stati segnalati in relazione ad altre varianti recenti come XEC. Tuttavia, non ci sono evidenze specifiche che colleghino questi sintomi esclusivamente a LP.8.1. È importante notare che i sintomi possono cambiare da persona a persona e che i soggetti fragili, immunocompromessi o anziani possono sviluppare forme più gravi, come polmonite o insufficienza respiratoria, che richiedono attenzione medica immediata.
L'Agenzia europea per i medicinali (Ema), tramite la sua Task Force d'Emergenza, ha raccomandato l'aggiornamento dei vaccini anti-Covid per includere la nuova variante LP.8.1, in vista della campagna vaccinale 2025/2026. La raccomandazione è frutto del confronto con l'Oms, partner internazionali e titolari delle autorizzazioni dei vaccini. Secondo i dati disponibili, che includono anche studi su animali, l'aggiornamento vaccinale dovrebbe garantire una maggiore efficacia contro un virus che continua a evolvere. Fino alla disponibilità dei nuovi vaccini LP.8.1, "le autorità sanitarie potranno comunque considerare l'uso di vaccini aggiornati su JN.1 o KP.2", precisa Ema. Sebbene la raccomandazione costituisca un'indicazione centrale a livello europeo, spetterà poi alle singole autorità nazionali dei Paesi membri dell'Unione europea decidere le modalità e i tempi di attuazione delle campagne vaccinali.