La peritonite infettiva felina causa la morte del 96% dei gatti che ne sono colpiti. Esiste un antivirale efficace, ma in Italia non è in vendita. Michela Vittoria Brambilla lancia l'appello
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Una speranza per i gatti malati di peritonite infettiva felina (Fip), che causa la morte addirittura del 96% degli animali che ne vengono colpiti. Si tratta del farmaco Gs-441524 ad uso veterinario, la cui commercializzazione è stata il tema dell’evento promosso da Michela Vittoria Brambilla e dall’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell'ambiente.
La Fip è causata dal coronavirus felino (FCoV), una mutazione che scatena gravi reazioni infiammatorie in tutto il corpo del gatto, portando spesso a una morte rapida e dolorosa. Il GS-441524 è un antivirale derivato del remdesivir, il farmaco originariamente usato contro Ebola e che è stato somministrato anche per combattere il Covid-19. Attualmente il farmaco non è approvato per l’uso veterinario in Italia, nonostante abbia dato risultati clinici decisamente confortanti nel trattamento della Fip.
Ora l'onorevole Michela Vittoria Brambilla è la prima firmataria di un'interrogazione parlamentare per chiedere l’autorizzazione alla vendita in Italia di questo farmaco salva-vita. "Il medicinale è già comunemente utilizzato in altri Paesi europei, come Gran Bretagna e Paesi Bassi. Bisogna accelerare il processo per renderlo fruibile ai cittadini". E a stretto giro è arrivata la risposta del sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato: il governo proverà ad "anticipare i tempi" della commercializzazione. E l'Intergruppo per i diritti degli animali vigilerà perché la legalizzazione alla vendita avvenga davvero in tempi rapidi.