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La siccità colpisce un terzo dell'Italia, emergenza in sei Regioni | Caldo, oggi 20 città da bollino rosso

A Verona il neosindaco Damiano Tommasi ha limitato l'uso di acqua potabile per usi domestici

Prosegue la morsa del caldo su gran parte dell'Italia.

Oggi saranno 20 le città da bollino rosso mentre sei sono le Regioni che hanno chiesto lo stato di emergenza per la siccità. A Verona il neosindaco Damiano Tommasi ha limitato l'uso di acqua potabile per usi domestici. Il gran caldo è previsto ancora fino a martedì, con punte di 42-43 gradi sulle isole maggiori, poi una possibile tregua.

 

Emergenza siccità per 6 Regioni - Sono sei, al momento, le Regioni che hanno formalmente inviato alla Protezione civile la richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza per la siccità. Si tratta di Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Friuli e Veneto che hanno trasmesso i documenti al Dipartimento che ora vaglierà le richieste da portare in Consiglio dei ministri e provvederà a un primo stanziamento, che si aggirerebbe su diverse decine di milioni, per i primi interventi e i ristori agli agricoltori. 

Siccità, dal Tevere in secca riemergono i resti dell'antico Ponte Neroniano

Il lago Trasimeno e il fiume Tevere continuano a scendere di livello per la mancanza di piogge: in soli quattro giorni sono calati, rispettivamente, di tre e sei centimetri, stando ai rilevamenti del Centro funzionale della Protezione civile umbra, che prende a riferimento la stazione di San Savino e quella di Ponte Nuovo di Torgiano. Il livello del Tevere è di un metro e 12 centimetri, quando invece dovrebbe essere ricompreso tra i 4,50 e i 5,70 metri. E, attraversando Roma, all'altezza di Castel Sant'Angelo, presso il Ponte Vittorio Emanuele II, nel fiume in secca, sono visibili i resti del Ponte Neroniano, conosciuto anche come Ponte Trionfale o Vaticano. Su entrambe le sponde affiorano ora i resti dei piloni. Stando a Romasegreta, la struttura fu fatta costruire da Caligola per collegare il Campo Marzio al suo Circo situato sul fianco sinistro dell'attuale basilica Vaticana. Ma il ponte prende il nome dall'imperatore Nerone, che lo "ristrutturò" per migliorare i collegamenti con le sue proprietà sulla riva destra del fiume, dove c'era anche la villa della madre Agrippina. Su di esso venne fatta passare la via Triumphalis che arrivava fino a Veio. Nel 405 d.C. gli imperatori Arcadio, Onorio e Teodosio vi costruirono un arco di trionfo in ricordo della vittoria riportata da Stilicone a Pollenza nel 402 contro i Goti di Alarico, ma nel secolo successivo il ponte fu demolito proprio per impedire ai Goti l'ingresso a Roma.

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Le contromisure adottate a Verona e Pisa - Alle centinaia di amministrazioni comunali che hanno già varato misure ad hoc per contrastare gli effetti della siccità, si sono aggiunte Verona e Pisa. Il neosindaco scaligero Damiano Tommasi ha firmato un provvedimento che limita l'uso dell'acqua potabile ai fini domestici, per la pulizia personale e per l'igiene. Nel capoluogo veneto fino al 31 agosto sarà quindi vietato usare "acqua potabile proveniente da fonte idrica per l'irrigazione di orti, giardini e campi sportivi, per il lavaggio di automobili, salvo impianti autorizzati, per il riempimento di piscine e per ogni altra attività che non sia strettamente necessaria ai fini del fabbisogno umano". A Pisa dall'11 luglio fino al 31 agosto sarà invece vietato su tutto il territorio comunale utilizzare l'acqua potabile proveniente dagli acquedotti urbani e rurali per scopi diversi da quelli igienico-domestici. Le violazioni saranno punite con sanzioni da 100 a 500 euro.

 

Siccità, per risparmiare acqua chiuse le fontane-simbolo di Milano: "Non c'è un precedente, diamo un segnale"

Detto fatto: da 24 ore non zampillano più le fontane-simbolo di Milano. Sono entrate, infatti, in vigore le ordinanze che in questo periodo di siccità prescrivono un risparmio d'acqua a partire dalle fontane pubbliche di Milano e della Lombardia. Così operai del comune meneghino hanno provveduto alla chiusura dei "rubinetti" delle fontane di piazza Castello, Cadorna e San Babila e molte altre, in centro e non. Per spegnerle tutte, tra le 50 e le 70 in totale, però, ci vorranno circa dieci giorni, con un ritmo di dieci al giorno. Si penserà a svuotare anche le vasche. "Non c'è un precedente di questo tipo ed è segno di come i cambiamenti climatici cambiano le politiche, - ha commentato l'assessore alla Casa e Piano Quartieri del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran -. Questo è un modo per risparmiare acqua ma anche per dare un segnale del fatto che c'è un problema e lo si sta cercando di gestire con attenzione. Il risparmio per quello che consuma d'acqua una città come la nostra è ovviamente molto ridotto ma speriamo che sia un invito a ognuno di noi a casa a fare attenzione dove possibile".

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Venti città da bollino rosso per il caldo - In lieve calo rispetto alle 22 di sabato le città italiane da bollino rosso, dove cioè il rischio caldo è massimo per tutta la popolazione, non solo per le fasce a rischio. Oggi sono 20 i centri urbani "minacciati" dalle temperature elevate: si tratta di Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Latina, Messina, Napoli, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Trieste e Viterbo. E' quanto risulta dal bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute.

 

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