in difesa della nuora

Gemona, la madre: "Mailyn mi ha chiesto di ucciderlo, era terrorizzata"

Davanti al gip emerge che la compagna della vittima si sentiva in pericolo e che la madre avrebbe organizzato il delitto

03 Ago 2025 - 08:44

Si sentiva in pericolo, Mailyn Castro Monsaldo, la madre della bimba nata a gennaio, in cura per depressione e compagna di Alessandro Venier. Per questo motivo aveva chiesto alla suocera, di uccidere suo figlio perché la violenza che subiva era diventata insostenibile. Lo ha detto al gip del Tribunale di Udine Lorena Venier - riporta il Corriere della Sera -  ripercorrendo le tappe da cui è maturato l'omicidio l’uomo, narcotizzato, strangolato, fatto a pezzi e gettato in un bidone assieme a della calce, a Gemona del Friuli.

"Mailyn era in pericolo e lei stessa mi aveva detto che l’unico modo per fermare Alessandro era di ucciderlo, non si poteva più attendere. Eravamo terrorizzate. Lo abbiamo prima narcotizzato, poi strangolato con dei lacci delle scarpe", riporta il quotidiano. La madre ha ripetuto di essere consapevole "di avere compiuto un atto mostruoso", ma che si sentiva in dovere di difendere la nuora, "la figlia che non ho mai avuto" perché avvertiva che "fosse in pericolo di vita e non volevo che la portasse in Colombia".

Il gip ha convalidato il suo arresto e ha concesso la custodia attenuata in un Icam alla nuora perché madre di una bimba piccolissima (che verrà quasi certamente affidata ai parenti di lei). L’omicidio assume contorni più nitidi delineando - secondo il quotidiano - una situazione di grande degrado, paura, minacce, violenze familiari. Fonti investigative, tra l’altro, hanno fatto sapere che sulla vittima pesava una sentenza in giudicato per lesioni aggravate con una richiesta di condanna.

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