il video virale sui social

"Poi vi lamentate se vi stuprano": la modella Gemma Surgo insultata durante uno shooting | "E' ora di dire basta"

La donna si sfoga: "Appena ho chiesto alla fotografa di riprenderlo, quell'uomo si è zittito ed è andato via. Ci si aspetta che stiamo zitte. Invece dobbiamo ribellarci"

24 Mag 2025 - 10:50
 © Instagram

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E' scioccante e dettagliato il racconto di Gemma Surgo. "Paonazzo in viso, quell'uomo mi stava urlando contro con un'aria di disgusto. 'Ecco come andate vestite - mi diceva - poi vi lamentate se vi stuprano. Guarda come ti sei vestita, come vai in giro' " racconta la 34enne modella e imprenditrice pugliese. La donna è stata presa di mira durante un servizio fotografico nel centro storico di Locorotondo, nel Barese. "All'inizio non realizzavo neppure di essere io il suo bersaglio", spiega in un'intervista a La Stampa. "Mi ci sono voluti svariati secondi per rendermi conto". Surgo, fondatrice di un brand di moda genderless, ha chiesto alla fotografa di riprendere la scena con il cellulare, ma appena la videocamera si è accesa, l’uomo si è zittito e ha girato le spalle. "Ho usato parole troppo forti, me ne dispiace. Ma non tollero questi atteggiamenti contro le donne. Essere educate non serve".

L'aggressione verbale

 "Mi sono chiesta come fosse possibile. Non sapeva nemmeno cosa stavo facendo, né chi fossi. E comunque, anche se lo avesse saputo, non è certo di sua competenza giudicare il mio abbigliamento." Surgo ha fondato un brand proprio per superare stereotipi e discriminazioni. Eppure, in pieno 2025, si è ritrovata al centro di un'aggressione verbale che ricalca vecchi e pericolosi cliché.

"Poteva essere mio padre o mio nonno. E allora mi chiedo: se al mio posto ci fosse stata sua figlia, sua moglie o sua nipote? Avrebbe usato le stesse parole? O se con me ci fosse stato un fotografo uomo, avrebbe avuto il coraggio di parlare?"

Secondo la modella, il clamore mediatico potrebbe aver zittito l’uomo per il futuro. Ma resta la convinzione che, in fondo, quelle idee le continuerà a pensare. "Quella mentalità maschilista non la cambi. Ma almeno l’ho fermato, e non lo rifarà tanto facilmente".

"Anche questo è patriarcato. Anche questo è violenza"

 Il video diffuso da Gemma è diventato virale, suscitando grande solidarietà. "Tantissimi uomini mi hanno scritto per chiedermi scusa a nome suo. E questo mi fa sperare", dice. Ma c’è anche un’altra reazione che l’ha colpita: "Alcune ragazze mi hanno confidato che, al mio posto, non sarebbero riuscite a rispondere. E in situazioni simili sono rimaste pietrificate".
"Ci vogliono togliere tutto", aggiunge. "Il diritto di scegliere se avere figli, come vestirci, chi essere. Non siamo padrone della nostra vita, del nostro corpo, della nostra immagine".
Per lei, il patriarcato si manifesta anche così: nei commenti, negli sguardi, negli insulti per strada. "Ho passato tre giorni a rispondere a chi scriveva 'se ammiccate, se bevete, ve lo meritate'. La verità è che siamo sempre il pezzo più fragile del puzzle. E finché non reagiamo, queste frasi continueranno a sembrar normali".

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