Giallo nel giallo

Delitto di Garlasco, la nuova pista sugli strani suicidi nella cittadina: tutte le morti sospette nel mirino degli inquirenti

I decessi sono avvenuti tutti negli anni successivi all’omicidio di Chiara Poggi

14 Mag 2025 - 11:53
Chiara Poggi, otto anni dopo © Tgcom24

Chiara Poggi, otto anni dopo © Tgcom24

L'inchiesta sul delitto di Garlasco che vede indagato Andrea Sempio , amico del fratello di Chiara Poggi, si arricchiscono di una nuova pista, una strana e misteriosa scia di suicidi avvenuti nel comune pavese. Tra le morti ritenute sospette, si legge sul quotidiano Il Tempo, c'è quella di Corrado Cavallini, medico di base della cittadina, trovato cadavere nella sua casa di Vigevano il 24 marzo 2012.

Cavallini e Ferri, morti collegate?

 Cavallini era il dottore della mutua dei Sempio e aveva in cura Giovanni Ferri, meccanico 88enne in pensione rinvenuto in uno spazio angusto di 50 centimetri con la gola e i polsi tagliati ma senza una lama nelle vicinanze. La moglie dell'anziano escluse subito l'idea di un gesto volontario ma il decesso fu catalogato come suicidio dagli stessi inquirenti che indagarono sulla morte di Chiara Poggi.

I suicidi di un gruppo di giovanissimi, tra cui un amico d'infanzia di Sempio

 La morte del pensionato, che abitava vicino a casa dei Sempio, è stata nuovamente analizzata e, scrive il quotidiano, "ha portato alla luce una serie di suicidi controversi, tra cui quelli dei giovanissimi che frequentavano il Santuario della Madonna della Bozzola, uno dei quali era amico d’infanzia di Sempio, impiccatosi nel 2016 con un nodo scorsoio difficile da eseguire. Ma quello che al momento potrebbe svelare profili investigativi collegati direttamente al delitto di Chiara è proprio quello di Cavallini, perché pare legato a doppio filo alla fine dell’anziano sgozzato".

Ferri vide qualcosa di importante?

 La mattina del 10 del 13 agosto 2007 (il giorno della morte di Chiara), infatti, mentre era seduto al tavolino esterno di un bar, Ferri avrebbe visto qualcosa di importante, che avrebbe rivelato soltanto alla moglie. Dopo la morte del pensionato, fu proprio Cavallini a fornire assistenza sanitaria in casa alla vedova. L'ipotesi è che la donna possa aver raccontato al medico le confidenze del marito. Cavallini, nelle settimane precedenti alla sua morte, diceva di essere un po' stanco. Ma nessuno avrebbe immaginato che poco dopo avrebbe deciso di togliersi la vita.

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