"Diffamano la famiglia Poggi e danneggiano l'indagine", commentano a "Quarto Grado" i tre legali, per la prima volta insieme in uno studio televisivo
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"Quarto Grado" torna a occuparsi del delitto di Garlasco e lo fa ospitando, per la prima volta insieme in uno studio televisivo, gli avvocati Massimo Lovati, che difende Andrea Sempio; Giada Bocellari, che difende Alberto Stasi e Gian Luigi Tizzoni, che assiste la famiglia Poggi.
Durante l'appuntamento in onda venerdì 4 luglio in prima serata su Retequattro, i tre legali si sono uniti in un appello destinato a frenare le fake news che stanno recentemente dilagando proprio a proposito del delitto di Chiara Poggi, la 26enne di Garlasco uccisa il 13 agosto 2007.
"Da quando questa indagine è iniziata, da marzo, la situazione è via via degenerata - esordisce Bocellari, a cui faranno poi eco anche gli altri ospiti della trasmissione -. Ci scontriamo tutti i giorni con una serie di notizie o pseudo tali, che a nostro modo di vedere, oltre a diffamare alcuni soggetti coinvolti, su tutti la famiglia Poggi, a nostro modo di vedere danneggiano moltissimo questa nuova indagine. Quindi credo sia importante da parte di tutti, al di là delle posizioni singole, di chi difende Alberto Stasi come me o chi assiste la famiglia Poggi o il nuovo indagato, capire che questo vada un po' oltre".
Quindi, Bocellari prosegue: "È un senso di responsabilità, anche in quanto avvocati, quello di mettere dei punti fermi sotto questo profilo. Questa è una vicenda drammatica, dove è stata uccisa una ragazza e questo non lo dobbiamo mai dimenticare, dove c'è un condannato in carcere con una sentenza definitiva e dove c'è un nuovo indagato. Credo che sia doveroso rispettare tutti i soggetti coinvolti e anche l'indagine. È doveroso per noi, è un senso di responsabilità da parte di tutti".
"Mi aspettavo un'inchiesta in stato molto più avanzato che desse, anche nei limiti del segreto investigativo, dei segnali molto più chiari - aggiunge Tizzoni, condividendo quanto precedentemente dichiarato da Bocellari - Arrivati a oggi, a quattro mesi di distanza, io questi segnali non li vedo. E molto probabilmente anche questa situazione, senza giustificare le fake news, ha comportato le fantasie, le illazioni, le suggestioni. Perché presumo che la gente non capisca dove sta andando questa inchiesta".