Morto in alternanza scuola-lavoro, i compagni: "Vogliamo la verità per Lorenzo"
"Era buono, diteci perché non c'è più", è il ricordo degli amici di Lorenzo Parelli, lo studente 18enne che ha perso la vita in fabbrica nella provincia di Udine
Morto durante l'alternanza scuola-lavoro a Udine, manifestazioni in tutta Italia
"Era buono, perché non c'è più? Vogliamo la verità".
E' quello che chiedono i compagni di classe e gli amici di Lorenzo Parelli, lo studente 18enne che ha perso la vita il 21 gennaio all'ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro in fabbrica, nella provincia di Udine. "Era un caro amico. L'ho conosciuto quand'ero piccolo, aveva la moto come me, facevamo spesso i giri assieme", è uno dei ricordi. Un altro: "Avevamo numerosi sogni assieme, numerosi progetti". E ancora: "So che Lori voleva utilizzare la macchina di suo nonno", "Voleva tantissimo acquistare un'imbarcazione"...
Tanti i sogni e tanti i progetti, dunque, che coltivava Lorenzo Parelli con i suoi amici, i quali lo ricordano a una settimana dalla tragica scomparsa su La Stampa.
"Quando sono venuto a conoscenza dell'accaduto, - riferisce un coetaneo, - mi è crollato il mondo addosso. All'inizio non ci credevo e tuttora non sono ancora riuscito a realizzare tutto. E' un dolore che proviamo tutti, indescrivibile".
"Era un ragazzo veramente stupendo, se avevi bisogno di aiuto era sempre disponibile, non ti diceva mai di no. Riguardo la sua esperienza durante questo stage, mi ha detto che si trovava veramente bene, sia con gli operai sia per quello che gli facevano fare. La mattina diceva che si svegliava veramente felice di andare a svolgere questo lavoro", è il racconto di un altro compagno di scuola.
"Per me era una persona buona come il pane, - continua un amico, - una persona con cui ho trascorso bellissimi momenti assieme, uno di questi era l'ultimo dell'anno, che era l'ultima volta in cui ci siamo visti, e oltre a questo abbiamo trascorso altre feste. Lui c'è stato sempre nei momenti più brutti e più belli, con lui ho vissuto tante belle esperienze, peccato che non ci sia più".
"Adesso abbiamo molta rabbia addosso - conclude un altro studente - e vorremmo capire bene come è successo. L'unica cosa da fare è star vicini tra noi amici per cercare di superare questo periodo e portare più affetto possibile alla famiglia".
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