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Morto durante l'alternanza scuola-lavoro a Udine, manifestazioni degli studenti in tutta Italia: "Vogliamo sicurezza e diritti"

Durante la manifestazione a Torino ci sono stati scontri tra le forze dell'ordine e i ragazzi, tensione anche a Napoli e Milano

Morto durante l'alternanza scuola-lavoro a Udine, manifestazioni in tutta Italia

Giornata di mobilitazione a una settimana dalla morte di Lorenzo Parelli, il 18enne morto durante l'alternanza scuola-lavoro in provincia di Udine.

La manifestazione è stata organizzata da decine di collettivi studenteschi e da vari rappresentanti degli studenti in tutta Italia. "Questa non è scuola, non è lavoro. Vogliamo sicurezza e diritti, stop Pcto e stage che insegnano la precarietà" è il messaggio dell'associazione Rete degli studenti medi. Durante la manifestazione a Torino ci sono stati scontri tra le forze dell'ordine e i ragazzi. Tensione anche a Napoli e Milano.

"Lorenzo ha perso la vita durante una attività che il Ministero dell'Istruzione considerava formativa - dice Tommaso Biancuzzi della Rete degli Studenti Medi - Non vogliamo che la sua morte passi in secondo piano. Organizzare con tutti gli studenti e tutte le studentesse questa giornata di mobilitazione per noi è dare un segnale: non vogliamo un'istruzione che ci insegni che il lavoro è morte e precarietà". Secondo la Rete, "da Ministero e Governo non è stato detto nulla sulla morte di Lorenzo. Fare finta di nulla o trattarla come un tragico incidente non è utile a nessuno. Le indagini proseguiranno, ma è evidente che un problema ci sia e sia profondo".


Tensioni a Torino - A Torino il tentativo dei manifestanti di trasformare il presidio in corteo, nonostante il divieto per le restrizioni della zona arancione è stato respinto dalla polizia con alcune cariche di alleggerimento all'altezza di corso Siccardi.

 

Incidenti a Napoli - Incidenti sono scoppiati in piazza dei Martiri a Napoli, davanti alle sede dell'Unione degli Industriali, tra studenti e attivisti dei Centri sociali che manifestavano per la morte di Lorenzo e le forze dell'ordine. I manifestanti, alcune centinaia, hanno lanciato vernice rossa sul portone della sede e hanno tentato di forzare il cordone delle forze dell'ordine. Polizia e carabinieri hanno risposto con una carica. I manifestanti si sono diretti in Piazza Vittoria dove hanno cominciato un blocco stradale e poi si sono incolonnati in corteo lungo via Partenope.

 

Momenti di tensione al corteo di Milano - Ci sono stati momenti di tensione e una carica di alleggerimento da parte delle forze dell'ordine anche a Milano quando il corteo "Questa scuola ci sta uccidendo. In piazza per Lorenzo" partito da piazza Missori è arrivato vicino alla sede di Assolombarda. Alcuni degli oltre 300 partecipanti (fra cui molti studenti ma anche esponenti dei centri sociali e anarchici) hanno infatti iniziato a gettare a terra le transenne che impedivano loro l'accesso. Le forze dell'ordine in tenuta antisommossa sono allora intervenute per allontanarli.

 

Un secondo indagato nella vicenda - Ci sarebbe una seconda persona indagata nella vicenda della morte di Lorenzo. Si tratterebbe del primo operaio che soccorse il ragazzo, un atto di garanzia anche in vista dell'autopsia, il cui incarico dovrebbe essere disposto venerdì dalla Procura al medico legale Carlo Moreschi. 

 

Fino a questo momento nel registro degli indagati era iscritto soltanto Pietro Schneider, di 71 anni, legale rappresentante dell'azienda. Secondo quanto riporta il Messaggero Veneto, l'operaio non avrebbe particolari incarichi in azienda e sarebbe ancora sotto choc per l'incidente. Titolare dell'inchiesta è la pm Lucia Terzariol, le indagini sono condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo di Udine e ai colleghi della Compagnia di Palmanova.

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