per raggiungere Gaza

Global Sumud Flotilla, partite tre imbarcazioni dal porto di Siracusa

In tutto sono diciotto le barche che salpano dall'Italia verso la Striscia, con 150 persone a bordo

11 Set 2025 - 22:50
 © Ansa

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Dal porto di Siracusa sono salpate le prime tre barche a vela della Flotilla italiana per Gaza, alla presenza di almeno 200 persone accorse alla Marina per mostrare supporto. L'obiettivo delle imbarcazioni è ricongiungersi alle altre quindici che attendono nel vicino porto di Augusta. Da lì tutta la flotta siciliana partirà con l'idea di incontrare in mare il contingente africano e quello greco. Il preciso punto di ritrovo non è stato divulgato per ragioni di sicurezza.

Un contingente italiano di 18 barche

 In totale, dall'Italia, salpano 18 barche con a bordo 150 persone: non solo gente comune, ma anche due parlamentari e tre europarlamentari italiani. Salpa da Siracusa anche l'imbarcazione di Emergency, la Life Support. La nave di ricerca e soccorso dell'associazione umanitaria fondata da Gino Strada sarà l'ultima a partire tra le barche italiane dirette a Gaza e avrà il ruolo di nave osservatrice. Offrirà supporto medico e logistico alle navi che dovessero averne necessità.

Le dichiarazioni alla partenza

 "Chiediamo al governo italiano di tutelare dei cittadini italiani qualora dovessero essere prelevati, sequestrati o incarcerati dagli israeliani", ha detto la portavoce italiana della Global Sumud Flotilla Maria Elena Delia prima che le barche lasciassero il porto. "Non vogliamo le scorte, ma una interlocuzione diplomatica con Israele. Siamo preoccupati, e non solo per la popolazione palestinese. Il ministro degli Esteri spagnolo ha detto che estenderà l’immunità diplomatica per i cittadini spagnoli che stanno partecipando alla missione. Un gesto di grande sostegno e saremmo felici se avessimo la stessa opportunità".

Intanto, la Flotilla incassa il sostegno popolare, quello della gente che ne ha salutato la partenza tra canti e bandiere della Palestina agitate in segno di appoggio alla causa. A salutare le barche dalla banchina siracusana c'era anche il presidente dell’Ucoii - Unione delle Comunità islamiche, Yassine Lafram, accompagnato dal vicepresidente Kheit Abdelhafid, imam della moschea di Catania. "Abbiamo deciso di agire. Basta con le parole e le dichiarazioni. È il momento delle azioni di fronte alla carneficina che vediamo consumarsi nella Striscia di Gaza - ha detto Lafram -. Diventa doveroso per noi e un atto di dignità collettiva partire con una flotta di civili, con una missione umana e umanitaria, per rompere l’assedio, portare gli aiuti e tornare a casa sani e salvi".

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