Secondo la ricostruzione, il piccolo di 8 anni avrebbe riferito di una discussione tra i due prima del fatto. Il legale: "Nessuna lite, rapporti sereni". L'uomo è risultato positivo all'alcol e a diversi tipi di stupefacenti
© Da video
La Procura di Civitavecchia sta cercando di fare luce sul caso di Simona Bortoletto, la 34enne investita e uccisa a Fiumicino, sul litorale alle porte di Roma, mentre era sul ciglio della strada con il figlio di 8 anni, rimasto sotto shock ma illeso. A bordo dell'auto c'era Cristiano Maggetti, 34 anni, amico e collega della vittima con la quale - secondo quanto ricostruito - aveva cenato quella sera e con cui, stando ad alcune indiscrezioni, aveva una relazione sentimentale. "Hanno litigato", avrebbe riferito il figlio mentre la madre, riversa a terra, moriva.
"Mamma ha litigato con Cristiano". Sono queste le parole - riportate dal Messaggero - che il piccolo di 8 anni avrebbe pronunciato dopo l'investimento. Poi, sotto shock, sarebbe stato accompagnato a casa di alcuni parenti. E a portarcelo - scrive ancora il quotidiano - sarebbe stato proprio Maggetti, ora indagato per omicidio stradale. La difesa dell'uomo sostiene che non ci sia stata alcuna lite o discussione durante quella cena, alla quale erano presenti Simona, con il figlio di 8 anni, e Cristiano, con la figlia di 9 anni. Poi la donna è uscita di casa, a piedi, e non molto tempo dopo c'è stato l'investimento. Sull'asfalto non sono stati trovati segni di frenata, ma l'indagato ha chiamato i soccorsi provando a rianimare Simona. Come scrive il Corriere della Sera, l'uomo - che aveva valori dell'alcoltest leggermente superiori al consentito - sarebbe anche risultato positivo a diversi tipi di stupefacente. Sempre secondo il quotidiano, il 34enne risulterebbe già gravato dalla misura del divieto di avvicinamento all'ex moglie, che lo ha denunciato per maltrattamenti in famiglia.
I pm, coordinati dal procuratore Alberto Liguori, hanno disposto una serie di accertamenti e affidato le indagini ai carabinieri della Compagnia di Ostia, che affiancano i vigili urbani di Fiumicino. Ascolto dei testimoni, analisi dei cellulari e verifiche sulle telecamere presenti nella zona: l'attività istruttoria è stata disposta proprio per chiarire la dinamica e capire se si è trattato di una fatalità o di un femminicidio. Gli inquirenti, dopo questa prima fase, convocheranno l'indagato per interrogarlo. Nel frattempo, in audizione protetta, sono stati ascoltati i due bambini con il supporto di due psicologi. Le telecamere dell'area finora visionate non avrebbero catturato la scena dell'impatto. Al momento, il fascicolo aperto dalla Procura di Civitavecchia resta rubricato come omicidio stradale.
Come afferma l'avvocato Mario Mangazzo, che difende Maggetti, "sulla dinamica dell'incidente noi siamo tranquilli perché la vettura aveva una direzione molto regolare che, purtroppo, ha impattato poi contro la signora. Allo stato escludiamo, categoricamente, ogni ipotesi alternativa a quella dell'omicidio stradale". I rapporti tra Simona e Cristiano "erano sereni, hanno cenato insieme e poi si sono salutati. Anche gli altri vicini di casa, i parenti, confermano questa circostanza. Allo stato non ci sono altri elementi che vadano a risultare su una versione diversa, come un litigio o altro. Il mio assistito è fortemente traumatizzato da quello che è successo: una tragedia, con un'amica con la quale aveva rapporti da tanti anni. Nello stesso tempo vive anche, con grande dolore, questa ipotesi che viene paventata, soprattutto attraverso i mass media, di un omicidio volontario". Riguardo l'incidente, "lui si è reso conto di quanto avvenuto solo quando c'è stato l'impatto violento con il parabrezza della vettura. Non si è reso conto, prima di quel momento, di quanto stesse accadendo", aggiunte il legale.
Nella mattinata di lunedì 29 settembre, all'Istituto di Medicina legale del Verano, ci sarà l'autopsia sul corpo della vittima per cercare di comprendere le cause del decesso e la dinamica dell'incidente. Colleghi, vicini e amici descrivono Simona - che da sempre abitava in quella zona - come una donna allegra, generosa e gioiosa. Tra loro c'è chi chiede, a chi avesse visto qualcosa quella notte, di farsi avanti per testimoniare.