AFFIDATA AI SERVIZI SOCIALI

Prato, scarcerata la professoressa che ebbe un figlio con un allievo 15enne

La donna usufruirà di una borsa lavoro di tre mesi presso un'associazione. Il tribunale di sorveglianza di Firenze: "Può rielaborare i fatti fuori dal carcere"

23 Set 2025 - 17:24
 © Ansa

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Scarcerata e affidata in prova ai servizi sociali la professoressa di Prato che ebbe un figlio nel 2018 da un suo allievo, all'epoca 15enne. La donna dava ripetizioni private d'inglese al minore che si preparava per la terza media. La 34enne era stata condannata nel 2023 a sei anni e cinque mesi per atti sessuali e violenza sessuale per induzione su minore ed era detenuta nel carcere di Sollicciano. La decisione è stata presa dal Tribunale di Sorveglianza di Firenze, che ha ritenuto vi fossero i presupposti per una misura alternativa alla detenzione.  

Inizierà un percorso lavorativo

 La professoressa potrà usufruire di una borsa lavoro di tre mesi presso un'associazione, al termine della quale sarà assunta part-time come operatrice socio-sanitaria da una cooperativa: svolgerà assistenza domiciliare a pazienti in stato di bisogno, sotto la supervisione dei servizi territoriali. La misura dell'affidamento in prova è accompagnata dalla supervisione dell'Ufficio per l'esecuzione penale esterna, che la supporterà nel percorso di reinserimento.

La svolta arriva dopo che, in una prima valutazione nel febbraio 2025, la stessa richiesta di affidamento in prova era stata respinta: allora il Tribunale aveva rilevato nella donna una tendenza a minimizzare le proprie responsabilità. Ora, secondo il giudice, la professoressa appare in grado di affrontare una revisione critica dei fatti al di fuori dell’ambiente carcerario, elemento ritenuto cruciale per la sua riabilitazione.

"Siamo soddisfatti della decisione del Tribunale - hanno dichiarato i legali della donna - La nostra assistita ha rispettato tutti i passaggi richiesti e si è sottoposta a un percorso giudiziario e riabilitativo complesso. Ora è pronta a reinserirsi nella società e a ricostruire il rapporto con il figlio". Con l’inizio del periodo di affidamento in prova, la donna inizierà un percorso di reinserimento sociale che potrebbe, se rispettato nei termini e nei modi previsti, concludersi con l’estinzione della pena.

La vicenda giudiziaria

 I fatti risalgono a un periodo che va dal 2017 - quando il ragazzo aveva solo 13 anni - fino ai primi mesi del 2019. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna nel 2023, rendendola definitiva. La vicenda aveva suscitato forte attenzione mediatica e acceso il dibattito pubblico.

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