Giallo al cimitero

Ferrara, seppelliscono la bara ma la salma è ancora in ospedale

Il feretro è stato tumulato mentre il corpo della defunta era ancora in obitorio. La Procura ha aperto un fascicolo conoscitivo per chiarire le responsabilità

20 Nov 2025 - 12:28
 © Afp

© Afp

Il caso emerge a Ferrara alcuni giorni dopo il funerale di una donna di 86 anni, quando dall'ospedale arriva una comunicazione inattesa destinata ad Amsef, l'agenzia di onoranze funebri controllata dal Comune. La direzione sanitaria segnala che la salma della defunta si trova ancora nelle celle frigorifere dell'obitorio, in attesa del ritiro da parte degli operatori. La società comunale avvia quindi una ricostruzione dettagliata degli eventi per chiarire come sia stato possibile celebrare il rito funebre e procedere alla tumulazione senza che il corpo fosse mai stato trasferito dal luogo del decesso. Secondo la prima ricostruzione, sarebbe stata coinvolta un'agenzia privata incaricata del trasporto della bara vuota fino all'ospedale. Gli operatori di Amsef, trovando il feretro già chiuso, avrebbero proceduto alla saldatura e alle fasi successive senza verificare la presenza della salma. Sulla vicenda la Procura ha disposto l'apertura di un fascicolo conoscitivo, senza indagati né ipotesi di reato, mentre è stata programmata l'estumulazione per accertare se la bara sepolta fosse effettivamente vuota o, nell'ipotesi peggiore, contenesse un corpo diverso.

La segnalazione dell'ospedale e l'allarme sulla salma non ritirata

 La segnalazione della direzione dell'ospedale del Delta di Lagosanto arriva ad Amsef diversi giorni dopo la celebrazione del funerale. Il personale sanitario comunica che il corpo della donna è ancora custodito nelle celle frigorifere e attende di essere prelevato per la sepoltura. È questo passaggio a far emergere un'anomalia significativa nella catena delle operazioni funebri e ad avviare la ricostruzione dei fatti da parte dell'agenzia comunale.

La ricostruzione di Amsef e il ruolo dell'agenzia privata

 Secondo quanto riportato da Amsef, sarebbe stata una società privata a portare la bara in ospedale per consentire il trasferimento della salma. Una volta presa in consegna, gli operatori comunali avrebbero gestito tutte le fasi successive del servizio funebre. Tuttavia, al momento del ritiro, la cassa sarebbe risultata già chiusa. Un elemento che ha un peso centrale nella ricostruzione, perché se confermato indicherebbe che nessun operatore ha verificato la presenza effettiva del corpo all'interno del feretro.

La bara chiusa e saldata prima della cerimonia

 Quando gli addetti di Amsef ricevono la bara, questa risulta già sigillata. In base alle procedure, la saldatura definitiva è stata effettuata prima della celebrazione del rito, come previsto dalle norme per le sepolture. Solo in seguito, con la comunicazione dell'ospedale, emerge il dubbio che all'interno della cassa potesse non esserci la salma della donna. L'assenza di controlli diretti sulla presenza del corpo risulta uno dei punti da chiarire nella ricostruzione degli eventi.

Cosa prevede l'estumulazione e quali scenari apre l'indagine

 L'estumulazione disposta permetterà di verificare il contenuto della bara già sepolta nel cimitero. Si tratta di un passaggio tecnico essenziale per fugare i dubbi sulla presenza del corpo e per accertare eventuali responsabilità nella catena operativa. Tra le ipotesi al vaglio vi sono quella della bara completamente vuota e quella di un possibile scambio di salma, entrambe oggetto di verifiche.

Il fascicolo conoscitivo della Procura e i passaggi da chiarire

 La Procura di Ferrara ha aperto un fascicolo conoscitivo. L'indagine intende accertare le procedure seguite, il ruolo delle diverse agenzie coinvolte e il momento esatto in cui si sarebbe verificata l'anomalia. Gli accertamenti proseguono, mentre il caso resta affidato agli organi competenti per definire responsabilità ed eventuali irregolarità.

Ti potrebbe interessare