Il delitto di Verona

Femminicidio di Jessica Stappazzollo, l'autopsia: 27 coltellate, due al cuore | L'assassino ha confessato

L'esame autoptico conferma la brutalità dell'aggressione avvenuta a Castelnuovo del Garda. L'ex compagno Douglas Reis Pedroso ha confessato durante l'interrogatorio in carcere

31 Ott 2025 - 17:56
 © Da video

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Douglas Reis Pedroso, 41 anni, ha confessato di aver ucciso l'ex compagna Jessica Stappazzollo Custodio de Lima, 33 anni, nella sua abitazione di Castelnuovo del Garda (Verona). L'uomo, cittadino brasiliano, ha ammesso le proprie responsabilità durante l'interrogatorio davanti alla gip del Tribunale di Verona, Paola Vacca, che ha convalidato l'arresto e disposto la custodia cautelare in carcere. Secondo quanto ricostruito dalla procura, e confermato dall'autopsia, la donna è stata colpita con 27 coltellate, due delle quali letali, dopo che l'uomo si era tolto il braccialetto elettronico che avrebbe dovuto impedirgli di avvicinarla. Jessica Stappazzollo è stata colpita quattro volte al torace, due delle quali hanno raggiunto il cuore, provocando la morte per shock emorragico. 

La ricostruzione della notte del delitto

 Nella notte tra domenica e lunedì, Reis Pedroso ha contattato i carabinieri intorno a mezzanotte dichiarando di volersi togliere la vita. L'intervento dei militari ha portato al ritrovamento del corpo senza vita di Jessica all'interno della casa dell'uomo. Il coltello utilizzato per l'aggressione è stato recuperato nella sua auto. Fermato a Valeggio sul Mincio, in evidente stato di alterazione, è stato condotto nel carcere veronese di Montorio. Ai militari avrebbe rilasciato ammissioni informali che hanno consentito di individuare subito il luogo del delitto.

La confessione davanti alla gip

 Nel corso dell'interrogatorio, durato circa due ore e mezza, Douglas Reis Pedroso ha confermato di aver ucciso la ex compagna, ma ha sostenuto di non ricordare esattamente la dinamica dei fatti perché aveva assunto sostanze stupefacenti. "È molto scosso ed è sotto shock", ha riferito l'avvocato Adrian Hila, che insieme al collega Roberto Canevaro assiste il 41enne. La gip Paola Vacca ha convalidato l'arresto e confermato la custodia cautelare in carcere, ritenendo sussistenti i gravi indizi di colpevolezza.

L'esito dell'autopsia

 L'esame autoptico, disposto dal pubblico ministero Federica Ormanni e condotto all'Istituto di Medicina legale del Policlinico di Borgo Roma, ha confermato la violenza dell'aggressione. Jessica Stappazzollo è stata colpita 27 volte, con quattro fendenti al torace e due ferite al cuore che ne hanno causato la morte per shock emorragico. Il decesso risale con ogni probabilità alla notte tra domenica e lunedì, circa 24 ore prima del ritrovamento del corpo.

Un passato di violenze e paura

 La sorella della vittima, Laiza, ha raccontato in tv che Jessica era già stata vittima di maltrattamenti e viveva nella paura. "Dal momento in cui io sono scappata, lui l'ha chiusa in bagno e ha iniziato a picchiarla", ha ricordato. Nonostante le violenze, la donna non aveva sporto denuncia, temendo ritorsioni. L'uomo era stato raggiunto da misure restrittive, tra cui il divieto di avvicinamento e l'uso del braccialetto elettronico, che aveva disattivato poco prima dell'aggressione.

Il ricordo e la famiglia

 Jessica Stappazzollo lascia una figlia, avuta da una precedente relazione, affidata al padre in seguito alle violenze domestiche documentate nel tempo. La bambina è ora seguita da un legale, Matteo Destri, per la tutela della parte civile. "Mia sorella era un esempio da seguire, lavorava tanto ed era una persona buona", ha detto Laiza, visibilmente commossa. La comunità di Castelnuovo del Garda si è stretta attorno ai familiari, sconvolta da una tragedia che ripropone il tema della protezione delle donne in situazioni di rischio.