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Fontanelice (Bologna), l'appello social dei residenti: "A 80 giorni dall'alluvione la Sp33 ancora chiusa, aiutateci"

"Non siamo qui a chiedere soldi, vogliamo solo che la strada venga riaperta per la sicurezza e l'incolumità di tutti" chiedono quattro imprenditori della zona

A Fontanelice, nel Bolognese, a tre mesi dall'alluvione che ha colpito l'Emilia Romagna, la situazione è ancora disastrosa.

A riportare l'attenzione sul risultato di enormi frane che si sono verificate su tutto il territorio sono gli abitanti della zona che hanno condiviso sui social un video che ha fatto il giro del web, spingendo le istituzioni a riportare l'argomento sul tavolo delle priorità. Nel post, quattro imprenditori lanciano un appello mostrando le condizioni disastrate della strada provinciale 33, detta via della Renana che collega le province di Bologna e di Ravenna attraverso l'Appennino Tosco-romagnolo. "Non siamo qui a chiedere soldi, vogliamo solo che la strada venga riaperta per la sicurezza e l'incolumità di tutti".

 

Le istituzioni: "Non ci sono soldi"

 "Purtroppo - dicono i quattro imprenditori - quello che ci dicono le istituzioni è che non ci sono i fondi per poter sistemare queste strade, non ci sono i progetti, ma noi quello che chiediamo è il vostro aiuto perché questa importantissima strada venga riaperta o che almeno ci venga dato il permesso a noi che viviamo su queste terre, su queste strade, di poter pulire la strada e poterla riaprire. Questo perché ci sono tantissime famiglie e decine di aziende che tutti i giorni mettono a rischio la propria incolumità e sicurezza passando attraverso la strada comunale detta Strappo di Pantani o Salita del Cane, che è una strada davvero pericolosissima, strettissima e con delle fortissime pendenze".

 

Far sentire la nostra voce

 "Vogliamo solo che la nostra strada venga riaperta per la sicurezza e l'incolumità di tutti. Purtroppo l'inverno è alle porte e se quello che ci viene prospettato è l'evacuazione delle nostre famiglie e delle nostre aziende non possiamo restare fermi. Siamo solo una piccola parte delle persone che vivono e che lavorano su questa importante arteria" continuano. E sottolineano: "Quello che chiediamo è solo di condividere questo video per far sì che riusciamo a far sentire la nostra voce con tutte le istituzioni, con tutte le persone che hanno poteri per poter fare qualcosa. Aiutateci - concludono nel video tra gli applausi dei presenti, che si mettono la mano sul cuore - affinché questa strada finalmente venga riaperta". 

 

 

I social l'unico modo per farci sentire

  Stefano Colli, ideatore del video-appello, ha spiegato perché la decisione di ricorrere ai social non è casuale. Nei giorni precedenti, infatti, gli imprenditori hanno mandato diverse pec a mail istituzionali ma senza risposta. "I social erano l'unico modo per farci sentire" dice a Il Giorno. E, in effetti, il video è stato visto da Giorgia Meloni e Matteo Salvini, da Elly Schelin e dal generale Figliuolo. Obiettivo, raggiunto, dunque. Tuttavia, per Stefano Colli, manca ancora qualcosa: "Tutti di dicono che non ci sono i soldi per riaprire, però lo Stato quando manda le tasse da pagare non ci chiede se abbiamo la liquidità o meno, saldiamo e basta. Ecco, vorremmo che si facesse la stessa cosa".

 

Bonaccini: "In cima alle priorità"

 Immediata la risposta del presidente della Regione Emilia-Romagna, Bonaccini. "Il loro (sacrosanto) appello. La nostra risposta. Il grido d'allarme dei cittadini di Fontanelice, per la riapertura della Strada provinciale 33 chiusa dopo la terribile alluvione di maggio non ci lascia indifferenti. L'opera è in cima alle priorità" ha scritto sul suo profilo Facebook. "Insieme alla Città metropolitana di Bologna e alla struttura commissariale del generale Figliuolo - spiega - siamo al lavoro per ripristinarla il più velocemente possibile, aprendo il cantiere non appena le risorse stanziate saranno nella disponibilità dei territori. La Regione è al fianco di chi è stato colpito. Oggi, domani, sempre".

 

Salvini chiede approfondimenti

 Anche Matteo Salvini è intervenuto sull'argomento.  Il vicepremier ha "chiesto ai propri uffici di approfondire la vicenda della Sp33 ". Lo indica il ministero, con una nota, nella quale si specifica che l'appello dei residenti "non ha lasciato indifferente il titolare del Mit anche se si tratta di un collegamento provinciale e su cui il ministero non ha poteri di intervento diretto". Il ministero - viene spiegato - sta verificando lo stato del fondo per strade provinciali ripartito l'anno scorso agli enti locali, poi suggerirà il controllo della disponibilità delle risorse post-alluvione, infine discuterà con la Regione, in sede di negoziazione dei fondi Fsc, una misura di mitigazione del dissesto e ricostruzione della strada provinciale. "La condizione della Sp33 - nota il Mit - ripropone, purtroppo, il problema della riforma delle Province ormai svuotate di fondi e competenze nonostante ci sia la necessità di un efficiente controllo del territorio a partire dalla situazione dei collegamenti. Salvini ha parlato della situazione della strada anche con i colleghi di governo ed è piena la collaborazione con il commissario alla Ricostruzione, generale Francesco Paolo Figliuolo".

 

 

 

Il sindaco: "Pochi mesi per dimenticare la tragedia"

 Il video è stato commentato anche dal sindaco di Fontanelice. "Ha colpito nel segno" ha scritto sui social Gabriele Meluzzi. Aggiungendo: "Ammetto, avendolo provato sulla mia pelle di cittadino e sindaco, e nonostante non sia un ingenuo, di provare rammarico per il fatto che nonostante tante strade tuttora dissestate, distrutte e interrotte, siano bastati pochi mesi (oggi siamo al terzo dall'inizio dalla prima ondata di maltempo) per far dimenticare la tragedia.  E per il fatto che, nonostante l'impegno quotidiano di noi sindaci si debba arrivare a certi gesti eclatanti dei cittadini stessi, cittadini già stanchi e profondamente colpiti dal disastro accaduto, per ottenere i favori della cronaca".  

 

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