I DETTAGLI

Emanuele e Chamila, l'incontro in hotel e la morte | Il marito: "Le dissi di stare lontana da quell'uomo"

Il detenuto di Bollate e la 50enne di origine cingalese che lavorava come barista si erano conosciuti proprio nell'albergo dove entrambi lavoravano. Il marito della vittima sapeva che quell'uomo aveva già commesso un femminicidio

12 Mag 2025 - 12:18

Emanuele De Maria, il detenuto di Bollate che sabato ha accoltellato un collega per poi suicidarsi gettandosi dal Duomo di Milano, e Chamila Wijesuriyauna, altra sua collega ritrovata senza vita al Parco Nord, si erano conosciuti all'hotel Berna, un quattro stelle in via Napo Torriani vicino alla stazione Centrale. Lui era lì come lavoratore esterno in base all'articolo 21 dell'Ordinamento Penitenziario, lei come barista da molti anni. Il marito di Chamila, quando aveva saputo dell'arrivo di quest'uomo, aveva provato ad avvisare la moglie: "Stai attenta, ha già ucciso una donna". 

Il femminicidio e l'arresto

 Emanuele De Maria, infatti, nel 2016 uccise a coltellate una 23enne a Castel Volturno, in provincia di Caserta. Dopo la fuga, venne rintracciato dalla polizia tedesca e arrestato nel 2018 a Weener, una cittadina al confine con i Paesi Bassi. Finì in carcere a Secondigliano, dopo la condanna per omicidio volontario a 14 anni e tre mesi. Nel 2021 il trasferimento al carcere di Bollate, che cambia la sua vita e probabilmente anche quella di Chamila. 

Il trasferimento a Bollate

 A Bollate Emanuele De Maria arrivò come "ventunista", cioè un lavoratore esterno in base all'articolo 21 dell'Ordinamento Penitenziario e dal 2022 venne assunto all'hotel Berna, come receptionist. Come raccontato in un'intervista a "Confessione Reporter", lì si sentiva accettato dai colleghi. E in quello stesso albergo Chamila Wijesuriyauna, 50enne di origine cingalese con la cittadinanza italiana, era una delle veterane. Sposata, con un figlio all'ultimo anno del liceo, Chamila viveva a Cinisello Balsamo, in una via al confine con Milano non lontana dal parco Nord.

Milano, suicida dalla terrazza del Duomo il detenuto evaso da Bollate

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Quelle tragiche 48 ore con due morti e un ferito grave

 Ed è proprio all'hotel Berna che sabato mattina all'alba Emanuele De Maria ha accoltellato Hani Fouad Abdelghaffar Nasr, 50enne italiano di origini egiziane, proprio davanti all'hotel dove entrambi lavorano. Operato dopo essere arrivato in ospedale in condizioni gravissime, il 50enne ora è fuori pericolo e sarà interrogato per cercare di ricostruire la complessa dinamica degli eventi di quelle tragiche 48 ore con due morti e un ferito grave.

Le parole del marito di Chamila

 Perché nel frattempo, dal venerdì non si avevano più notizie di Chamila, che l'ultima volta era stata avvistata proprio con De Maria. Poi, nella giornata di domenica, dopo il suicidio dal Duomo di Milano del detenuto, la polizia ha ritrovato il cadavere della donna al Parco Nord. "Non era mai capitato di non sentirla anche solo per un giorno", ha raccontato al Corriere della Sera il marito Chamila.

"Stai attenta, perché ha ucciso una donna"

 "Mia moglie era molto attraente, buona, socievole e amica di tutti. Non sapevo se si vedessero. Non me ne aveva mai parlato", ha aggiunto. Il marito, però, appena saputo che De Maria aveva iniziato a lavorare in hotel godendo del permesso di lavoro all'esterno, disse a Chamila: "Stai attenta, perché ha ucciso una donna". L'uomo ha poi raccontato di non aver mai visto De Maria e di aver incrociato una sola volta il 50enne italo-egiziano accoltellato fuori dall'hotel. 

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