La 78enne, che aveva perso il marito otto mesi fa, ha lasciato una missiva in cui chiede "perdono a tutti"
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"Scusatemi, ma non ce la faccio più. Chiedo perdono a tutti". Ha lasciato una lettera in cui chiede perdono per il gesto compiuto la donna di 78 anni, di Corleone, che ha strangolato la figlia disabile di 47 anni, e poi si è impiccata nel terrazzo della loro abitazione. Secondo molte persone che la conoscevano, la donna non avrebbe retto al peso di dovere gestire la figlia, soprattutto dopo la morte del marito avvenuta otto mesi fa. L'uomo era andato in pensione dopo aver lavorato come infermiere all'ospedale dei Bianchi nel paese ed era una persona benvoluta da tutti.
La donna non rispondeva alle chiamate dei familiari. I nipoti hanno quindi lanciato l'allarme. I soccorritori, accorsi nell'abitazione della donna, hanno aperto la porta e si sono trovati di fronte alla scena di un omicidio-suicidio.
Secondo il racconto dei conoscenti della famiglia, la donna aveva fatto un viaggio a Pompei con la figlia insieme a un gruppo religioso. Al ritorno la 47enne era tornata più stanca, e aveva grandi difficoltà ad alzarsi in piedi e a camminare. Nessuno aveva pensato a un epilogo simile, che è stato pianificato come ha scritto la 78enne nella lettera, lasciata per spiegare un gesto che ha sconvolto il paese di Corleone. La vittima era accudita anche da una cugina e dai volontari di Corleone.
"Tanta commozione da parte di tutta la nostra comunità per la tragedia che si è consumata in paese. La famiglia era conosciuta per la bontà d'animo", ha detto il sindaco di Corleone Walter Rà, scosso per la tragedia familiare avvenuta nel centro palermitano.
I funerali della 78enne e della figlia 47enne verranno celebrati martedì 9 dicembre alle 15.30 a Corleone nella chiesa madre San Martino. Domani, 8 dicembre, non ci sarà la prevista processione col simulacro della co-patrona della comunità. "Alle 21 ci ritroveremo - dicono dalla parrocchia - come comunità corleonese, nella chiesa di Santa Maria di Gesù, per una veglia di preghiera nella quale eleveremo la nostra supplica a Cristo nostra unica speranza, lasciandoci abbracciare e consolare dalla sua misericordia, unendoci, nella preghiera, al dolore dei parenti della famiglia". La veglia sarà presieduta dall'arcivescovo di Monreale monsignor Gualtiero Isacchi.