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Cordovado (Pordenone), ex militare armato asserragliato in casa | Poi i video su YouTube: "Mi istigate al suicidio" | Il questore: "Ha molti fucili a disposizione"

L'uomo aveva dato segni di squilibrio mentale e i vicini di casa avevano fatto diversi esposti

Cordovado (Pordenone), ex militare armato asserragliato in casa

A Cordovado (Pordenone) un ex militare 55enne si è asserragliato in casa dopo essere stato visto girare in paese a torso nudo e brandendo una pistola.

Per convincerlo a uscire dall'abitazione, sono al lavoro i negoziatori dei carabinieri, che hanno bloccato tutta l'area. Per precauzione sono state evacuate anche le attività commerciali del centro del paese vicine alla palazzina dove vive l'uomo. Il 55enne in serata ha pubblicato su YouTube un video in in cui accusa un maresciallo dei carabinieri e un altro negoziatore di istigazione al suicidio "per futili motivi". "L'uomo ha nella propria disponibilità molti fucili per uso sportivo", ha reso noto il questore di Pordenone, Luca Carocci, che sta seguendo in prima persona la vicenda in sinergia con i carabinieri.

 

Il 55enne aveva dato segni di squilibrio mentale e i vicini di casa avevano fatto diversi esposti. Nella palazzina sono state staccate le utenze di luce e gas per scongiurare rischi per l'occupante dell'appartamento e per le forze dell'ordine.

 

Non aveva certificato di idoneità psicofisica per armi

 Nelle ore precedenti al gesto l'uomo avrebbe minacciato, tramite i social, le autorità colpevoli, a suo dire, di avergli notificato un provvedimento sul ritiro delle sue armi. "I suoi atteggiamenti odierni derivano, con ogni probabilità, dalle puntuali verifiche dei nostri uffici - ha precisato il questore Carocci - che hanno permesso di evidenziare anomalie nell'equilibrio psicofisico di questo soggetto, all'atto del rinnovo del permesso per la detenzione delle armi". "Per proseguire a usare quei fucili - ha spiegato il questore di Pordenone - l'uomo avrebbe dovuto produrre un certificato di idoneità psicofisica, che non ha mai consegnato".  Gli uffici della Questura hanno quindi informato il Prefetto, che ha firmato l'atto di sequestro dei fucili, incaricando i carabinieri di procedere, vista l'indisponibilità manifestata dal soggetto a consegnare spontaneamente i fucili. L'intera zona centrale del paese è interdetta a qualsiasi tipo di spostamento.

 

I video su YouTube

 In serata l'uomo ha pubblicato due video su YouTube in cui accusa un maresciallo dei carabinieri e un altro negoziatore di istigazione al suicidio "per futili motivi". Si tratta di due lunghi monologhi di 6 e oltre 7 minuti, a tratti farneticanti che sembrano preludere a un gesto insano che però non coinvolgerebbe terzi. Nel primo video, delle 19:45, l'uomo ripete ininterrottamente, per centinaia di volte, di essere vittima di induzione al suicidio. Nel secondo - delle 22:03 - sostiene di non aver manifestato intenti violenti. 

 

Nel secondo video l'uomo si rivolge a "Marco" - evidentemente il nome del negoziatore - chiedendogli di mettersi nei suoi panni e accusa le forze dell'ordine di aver reagito in modo sproporzionato nella situazione, anche perché egli stesso - sostiene - non aveva manifestato intenti violenti. Entrambi i video sono di grande impatto e suggestione: nel primo l'uomo accende e spegne più volte una luce inquadrandosi chiaramente il volto, che a volte appare nella penombra a volte illuminato da una buona fonte di luce. Nel secondo, invece, tutto è avvolto nel buio e si sente soltanto la sua voce. Da molte ore, infatti, all'abitazione è stata staccata l'alimentazione elettrica.

 

L'uomo tenta nei suoi monologhi di colpevolizzare il o i suoi interlocutori facendo capire che con la loro azione (e forse un eventuale blitz) lo stanno inducendo al suicidio. Più volte sottolinea anche di non aver alcuna intenzione di usare le armi contro qualcuno, né di commettere un'azione violenta. Sullo stesso canale YouTube l'uomo aveva postato altri video nelle settimane scorse, alcuni dei quali avevano indotto le forze dell'ordine a intervenire con i reparti speciali per sequestrargli le armi.

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