Speciale Conclave 2025, l'elezione del nuovo Papa
La scheda

Conclave 2025, chi sono i cardinali al voto: William Seng Chye Goh

Arcivescovo di Singapore, guida una Chiesa giovane ma dinamica nel cuore dell’Asia, attenta al dialogo interreligioso e alla formazione vocazionale

30 Apr 2025 - 15:39
Il Cardinale William Seng Chye Goh © Ansa

Il Cardinale William Seng Chye Goh © Ansa

William Seng Chye Goh, nato nel 1957 a Singapore, è Arcivescovo della città-stato dal 2013 e primo cardinale nella storia della Chiesa cattolica di Singapore. Ordinato sacerdote nel 1985, ha completato la formazione teologica in patria e poi a Roma, presso la Pontificia Università Gregoriana. Professore, formatore e poi rettore del seminario maggiore, è stato a lungo una delle figure chiave nella formazione del clero locale. Nel 2012 è stato nominato arcivescovo coadiutore e, l’anno seguente, ha preso il timone della diocesi metropolitana, contribuendo a rafforzare l’identità cattolica in un contesto multireligioso, laico e altamente sviluppato.

Un pastore per l’Asia in dialogo

 Il Cardinale Goh rappresenta un volto della Chiesa asiatica in crescita, particolarmente impegnata nel dialogo interreligioso e nella promozione vocazionale. A Singapore, dove i cattolici sono una minoranza (circa il 5% della popolazione), ha incentivato la formazione dei giovani, la missione urbana e l’evangelizzazione attraverso i media digitali. Si è distinto per una leadership sobria ma decisa, capace di tenere unita la comunità cattolica in una società pluralista e di promuovere iniziative culturali e pastorali, sostenendo valori cristiani nel rispetto della convivenza armoniosa tra fedi diverse.

Conclave 2025: ecco i volti di tutti i cardinali che voteranno

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© Ansa  | I Cardinali elettori del Conclave 2025
© Ansa  | I Cardinali elettori del Conclave 2025
© Ansa  | I Cardinali elettori del Conclave 2025

© Ansa | I Cardinali elettori del Conclave 2025

© Ansa | I Cardinali elettori del Conclave 2025

Il suo ruolo nel Conclave 2025

 Il Cardinale Goh porta con sé al conclave la voce delle Chiese dell’Estremo Oriente e la visione di una pastorale moderna, dialogante ma salda nella dottrina. È un uomo di equilibrio, cultura e preghiera, caratteristiche che potrebbero renderlo una figura di mediazione o d’ispirazione nel prossimo conclave. Rappresenta inoltre la spinta di Papa Francesco nel rafforzare la presenza asiatica nel Collegio cardinalizio, in vista di una Chiesa sempre più globale.