Speciale Conclave 2025, l'elezione del nuovo Papa
La scheda

Conclave 2025, chi sono i cardinali al voto: Domenico Battaglia

Arcivescovo di Napoli, il cardinale italiano è noto per il suo impegno sociale, la vicinanza ai poveri e la lotta contro le dipendenze e l’emarginazione

30 Apr 2025 - 13:15
Il Cardinale Domenico Battaglia © Ansa

Il Cardinale Domenico Battaglia © Ansa

Nato il 20 gennaio 1963 a Satriano, in provincia di Catanzaro, Domenico Battaglia è l’attuale Arcivescovo Metropolita di Napoli. Dopo la formazione nel Pontificio Seminario Teologico Regionale San Pio X di Catanzaro, è stato ordinato sacerdote il 6 febbraio 1988. Ha fin da subito affiancato al ministero pastorale un’intensa attività nel campo sociale, in particolare a sostegno delle persone fragili e delle comunità terapeutiche.

L’impegno accanto agli ultimi

 Dal 1992 al 2016 è stato presidente del Centro Calabrese di Solidarietà, affiliato al CeIS di don Mario Picchi, specializzato nel recupero dalle dipendenze e nel reinserimento sociale. Ha guidato anche la Federazione Italiana Comunità Terapeutiche (FICT) a livello nazionale dal 2006 al 2015, diventando una delle figure più autorevoli in Italia nel campo della prevenzione e dell’assistenza a chi vive situazioni di disagio.

Conclave 2025: ecco i volti di tutti i cardinali che voteranno

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© Ansa  | I Cardinali elettori del Conclave 2025
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Vescovo in Campania, pastore della gente

 Il 24 giugno 2016 è stato nominato Vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, diocesi dove ha incarnato uno stile di prossimità e di attenzione concreta alla realtà del territorio. Il 12 dicembre 2020 Papa Francesco lo ha scelto come nuovo Arcivescovo Metropolita di Napoli, affidandogli una delle sedi più significative e simboliche della Chiesa italiana, in un contesto segnato da sfide sociali, povertà e presenza della criminalità organizzata.

Un pastore dal volto umano

 Domenico Battaglia è stato definito “il vescovo dei poveri” per il suo stile diretto, sobrio e vicino alla gente. Ha più volte richiamato l’urgenza di una Chiesa che sappia ascoltare, accompagnare e farsi carico delle sofferenze delle persone, in particolare dei giovani, dei malati, degli emarginati. La sua voce si è distinta anche per il richiamo a un impegno concreto contro ogni forma di illegalità e per la costruzione di un’economia più giusta e solidale.

Il cardinalato e la missione a Napoli

 Papa Francesco lo ha creato cardinale nel concistoro del 7 dicembre 2024, assegnandogli il titolo di San Marco in Agro Laurentino. Con la porpora, il suo ruolo nella Chiesa italiana assume una dimensione ancora più significativa, rafforzando il messaggio di una Chiesa che “sa di popolo” e che sceglie di abitare le periferie esistenziali con coraggio evangelico.

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