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Aborto, al Sant'Anna di Torino una stanza per l'ascolto delle donne incinte: è polemica

L'obiettivo è far incontrare le future mamme con i volontari del Movimento per la Vita che proveranno ad aiutarle a superare le cause che potrebbero indurle all'interruzione di gravidanza. "Inaccettabile" e "offesa alle donne" per Pd e M5s, apprezzamenti dal centrodestra

Aborto, al Sant'Anna di Torino una stanza per l'ascolto delle donne incinte: è polemica - foto 1
-afp

Una stanza contro l'aborto.

Nasce al Sant'Anna di Torino, primo ospedale d'Italia per numero di parti e primo in Piemonte per il numero di aborti, la "stanza dell'ascolto" per dissuadere le donne che pensano di interrompere la gravidanza. In quella stanza le future mamme incontreranno, su appuntamento, i volontari del Movimento per la Vita che "proveranno ad aiutarle a superare le cause che potrebbero indurle all'aborto". L'iniziativa nasce da una convenzione firmata dalla Città della Salute e dalla Federazione Movimento per la vita. E ha già scatenato non poche polemiche politiche.

I numeri dellʼaborto in Italia

 

Colloqui e aiuti concreti

 "Ogni volta che una donna abortisce perché si è sentita abbandonata di fronte alla sfida della maternità siamo di fronte a una drammatica sconfitta delle istituzioni. Per questa ragione aprire nel principale ospedale ostetrico ginecologico del Piemonte uno spazio dove donne e coppie in difficoltà possano trovare aiuto nei progetti a sostegno della vita nascente è una conquista sociale per tutta la comunità" spiega l'assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte, Maurizio Marrone. Dopo il colloquio si potranno fornire aiuti concreti ed economici, anche attraverso la rete dei centri dislocati in tutto il Piemonte, il fondo Vita Nascente della Regione Piemonte (che consente il rimborso di spese legate alla gravidanza e ai primi anni di vita del bambino) e progetti del Movimento per la Vita.

 

 

Pd: "Umiliazione nei confronti delle donne"

 Contro l'iniziativa si schiera il Pd. "La destra piemontese farebbe bene ad assicurare un alto livello dei servizi sanitari invece di continuare a trattare ideologicamente la questione della legge 194, spalleggiando e favorendo movimenti antiabortisti", afferma la vicepresidente dem del Senato, Anna Rossomando. "E' inaccettabile. La destra usa la sanità pubblica, dopo averla abbandonata, per la propria propaganda" tuona la vicepresidente del Pd, Chiara Gribaudo. Anche per la capogruppo Pd in consiglio comunale di Torino, Nadia Conticelli, si tratta "dell'ennesima umiliazione nei confronti delle donne, una forma di violenza psicologica istituzionalizzata".

 

Chiara Appendino (M5s): "Delirio oscurantista contro le donne"

 La deputata M5S Chiara Appendino parla di "delirio oscurantista contro le donne, la loro dignità e la loro libertà". Critici anche i radicali che definiscono l'iniziativa "ridicola" e la Cgil.


Apprezzamenti dal centrodestra

 "E' la piena applicazione della legge 194 il cui titolo è 'Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza'. Nessuno mette in discussione il diritto di abortire", afferma il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d'Italia. Per Augusta Montaruli, vicecapogruppo di Fdi alla Camera, "è un'ulteriore iniziativa che va incontro a quella promozione della vita e della tutela delle future mamme che da sempre sosteniamo". Il presidente regionale della Federazione del Movimento per la Vita, Claudio Larocca, auspica che "diventi un buon esempio per altre realtà in Italia, anche alla luce della grave emergenza demografica".

 

Il manifesto anti aborto contestato dal web

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