IPOTESI APERTE

Zone rosse, governo al bivio: fino al 3 gennaio o a ridosso delle Feste | Si decide in Cdm venerdì

Si tratta ancora sulle deroghe al divieto di spostamento, in particolare a congiunti non conviventi (non più di due) di unirsi ai familiari per il cenone. Il Veneto "chiude" i Comuni dal 19 dicembre al 6 gennaio

17 Dic 2020 - 21:35
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© Ansa  | Luci natalizie accese nelle vie del centro di Milano, mentre l'albero illumina piazza Duomo © Ansa  | Luci natalizie accese nelle vie del centro di Milano, mentre l'albero illumina piazza Duomo © Ansa  | Luci natalizie accese nelle vie del centro di Milano, mentre l'albero illumina piazza Duomo © Ansa  | Luci natalizie accese nelle vie del centro di Milano, mentre l'albero illumina piazza Duomo 

© Ansa | Luci natalizie accese nelle vie del centro di Milano, mentre l'albero illumina piazza Duomo 

© Ansa | Luci natalizie accese nelle vie del centro di Milano, mentre l'albero illumina piazza Duomo 

Il governo tiene ancora un giorno gli italiani con il fiato sospeso per le misure anti-Covid per il periodo natalizio, rimandate anche a causa del caso dei pescatori in Libia. L'ipotesi più probabile resta sempre quella di una zona rossa in festivi e prefestivi, dal 24 al 27 dicembre, il 30 e 31 e il 5 e 6 gennaio o per l'intero periodo fino al 3. Si tratta ancora sulle deroghe al divieto di spostamento. Il quadro dovrebbe essere definito venerdì in Cdm.

Il Veneto "chiude" i Comuni - Intanto il Veneto, assediato dai contagi, vara una stretta: dal 19 dicembre, e fino al 6 gennaio, sarà vietato uscire dal Comune di residenza dopo le ore 14. La decisione del presidente Luca Zaia anticipa le restrizioni in arrivo per le festività su tutto il territorio nazionale, che hanno diviso i ministri e le forze di maggioranza.

Spostamenti - Si tratta ancora sulle deroghe al divieto di spostamento, in particolare per consentire ai nonni o comunque a congiunti non conviventi (non più di due) di unirsi ai familiari per il cenone. Incombe comunque il weekend del temuto esodo, con treni già sold out in particolare verso il Sud, prima della deadline del 21 dicembre per gli spostamenti tra Regioni, che è anche l'ultimo fine settimana di shopping libero prima della stretta.

Più controlli - File e assembramenti sono ancora considerati il pericolo numero uno per la possibile impennata dei contagi, cosicché il ministero dell'Interno ha disposto più controlli in stazioni e aeroporti e sui locali nelle aree della movida. La linea è stata decisa nel Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal ministro Luciana Lamorgese. Già previsto lo schieramento di almeno 70mila unità delle forze dell'ordine, negli ultimi giorni già più visibili nelle verifiche sulle strade delle città.

Boccia: "Natale è più rischioso di Ferragosto" - Il messaggio che arriva dal governo è quello di Francesco Boccia, alfiere della linea del rigore. "Natale è più rischioso di Ferragosto", avverte il ministro degli Affari regionali, che ha rinviato la riunione con la Conferenza delle Regioni. "Dovremo passarlo ognuno a casa propria per tutelare i più fragili e gli anziani. Chi pensa a feste e cenoni si sbaglia di grosso".

Il caso Valle d'Aosta - Il Consiglio dei ministri ha invece impugnato l'ordinanza con cui la Regione Valle d'Aosta ha riaperto bar e ristoranti, in deroga alla fascia arancione in cui si ancora si trova. Sul ricorso dovrà pronunciarsi il Tar regionale, a cui il governo ha chiesto sia la sospensiva sia l'annullamento del provvedimento.

Il capitolo scuola - "E' unn dovere riaprire gli istituti superiori", afferma il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, che esorta alla massima prudenza durante le Feste. "Se sarà un Natale buono", di rispetto delle regole, conferma il commissario Domenico Arcuri, "gli alunni torneranno in classe il 7 gennaio".

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