In un primo momento gli investigatori avevano ipotizzato un omicidio, notando una profonda ferita da taglio alla gola e non lontano dal corpo un taglierino
© Istockphoto
Si sarebbe sgozzato con un taglierino, dopo essere stato licenziato da un negozio di articoli per la casa dove faceva il magazziniere. E' morto così, un uomo di circa 40 anni, originario del Bangladesh e abitante a Ventimiglia (Imperia), dove divideva un appartamento con un connazionale, suo parente. Il suo corpo è stato trovato nel greto del fiume Roja dagli agenti della polizia, impegnati in una quotidiana attività di controllo dell'area spesso utilizzata dai migranti per accamparsi.
Il cadavere con la vistosa ferita alla gola e il ritrovamento, vicino, dell'arma da taglio, avevano fatto ipotizzare inizialmente l'omicidio.
Nel corso degli accertamenti, però, è emersa un'altra realtà: il quarantenne, che in Bangladesh aveva lasciato moglie e figlioletto, lunedì era stato lasciato licenziato dal negozio dove lavorava da circa un mese. "Era malato, a volte sveniva. Per questo a mezzogiorno il suo datore di lavoro gli aveva detto di non tornare più: un dipendente malato non serviva. Aveva già quarant'anni e nelle sue condizioni temeva di non trovare più alcun lavoro, era disperato", hanno raccontato gli amici, che hanno raggiunto il luogo del ritrovamento del corpo non appena appresa la notizia.