"Rovina gli affari"

Volantini contro la "lady pickpocket": a Venezia Monica Poli nel mirino dei borseggiatori

A Venezia compaiono volantini anonimi contro Monica Poli, la cittadina nota per le segnalazioni ai turisti contro i borseggiatori: "Fa migliaia di euro con le visualizzazioni TikTok"

16 Set 2025 - 13:00
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Monica Poli è diventata un volto conosciuto in Italia e all'estero grazie al suo impegno civile. Con il progetto "Attenzione pickpocket", lanciato insieme a un gruppo di volontari, da anni mette in guardia i visitatori di Venezia contro i borseggiatori che affollano calli, vaporetti e aree turistiche. I suoi avvisi, diffusi anche sui social, l'hanno resa famosa come "lady pickpocket". Ora, però, è finita nel mirino di una campagna anonima: nei giorni scorsi in città sono comparsi volantini che la accusano di danneggiare gli "affari" dei ladri e di alimentare tensioni. Nei testi si leggono frasi polemiche, con accuse di "istigare alla violenza" e di allontanare i turisti da alcune zone. Un'iniziativa che ha suscitato preoccupazione, riportando al centro dell'attenzione la sicurezza urbana e il ruolo dei cittadini attivi nel denunciare i fenomeni di microcriminalità.

Chi è Monica Poli e come nasce il progetto "Attenzione pickpocket"

 Monica Poli è una cittadina veneziana che da anni dedica tempo ed energie alla difesa dei turisti dai borseggiatori. Con il gruppo di volontari "Cittadini non distratti" ha costruito una rete di segnalazioni spontanee che avvisa i visitatori nelle aree più affollate. La sua voce, con il celebre richiamo "Attenzione pickpocket!", è diventata virale sui social, portando l'iniziativa a essere conosciuta ben oltre i confini cittadini. La notorietà di Poli è cresciuta progressivamente: interviste, servizi televisivi e articoli di giornale hanno raccontato la sua attività, descrivendola come un esempio di impegno civile. Questo ruolo l'ha resa una figura di riferimento nel dibattito sulla sicurezza quotidiana a Venezia, ma al tempo stesso anche bersaglio di critiche e attacchi, come dimostrano i volantini diffusi in questi giorni. In passato, Venezia era già stata al centro di vicende legate ai borseggiatori. Emblematico il caso della cosiddetta "Shakira dei borseggi", condannata ma subito scarcerata, che aveva alimentato polemiche sulla gestione delle recidive.

Dove sono apparsi i volantini e cosa sostengono

 Secondo quanto riportato dalla stampa locale, i volantini sono comparsi in diverse zone della città, sebbene non vi siano conferme ufficiali sulle aree precise di affissione. I testi, rimasti anonimi, accusano Monica Poli di ostacolare "gli affari" dei borseggiatori, rendendo più difficili i furti a causa della maggiore attenzione di turisti e forze dell'ordine. Alcuni passaggi parlano di una presunta "istigazione alla violenza", con toni provocatori e ostili. Non risultano firme né rivendicazioni, e l'origine del materiale resta incerta. La scelta di colpire una cittadina comune impegnata nel volontariato ha destato allarme e sconcerto, sollevando dubbi sulla strategia degli autori e sulle possibili ripercussioni per la serenità della destinataria.

Cosa c'è scritto nel volantino

 Nei volantini anonimi comparsi sul pontile del vaporetto di San Tomà e in altri angoli del centro storico viene accusata Monica Poli di "distruggere tutti gli affari di Venezia-Mestre" e di aver guadagnato "somme di centinaia di migliaia di euro da TikTok, Instagram e Facebook e YouTube". Viene chiesto a Poli di "lasciar stare Venezia" e si afferma che "ha istigato troppo alla violenza". Vi è poi la proposta che "dovrebbe essere arrestata per istigazione alla violenza per poveri portafogli di 20 euro e 30 euro". Il volantino invita la Guardia di Finanza a verificare i conti relativi alle sue attività su TikTok, Instagram, Facebook e YouTube. Il testo è firmato dai sedicenti "investitori di Venezia".

Il dibattito a Venezia: tra solidarietà e critiche

 La diffusione dei volantini ha alimentato un acceso confronto in città. Da un lato c'è chi esprime solidarietà a Monica Poli, considerandola un simbolo della resistenza civile contro i piccoli crimini che da anni minano la vivibilità dei luoghi turistici. Dall'altro lato emergono critiche, non tanto verso la persona, quanto verso il metodo: alcuni ritengono che la continua esposizione mediatica possa danneggiare l'immagine della città, allontanando i visitatori e creando un clima di insicurezza percepita. La stessa Monica Poli è stata vittima diretta dei ladri: nel 2023 le fu strappato il telefono di mano a piazzale Roma, un episodio che confermò la diffusione del fenomeno anche ai danni di chi da anni lo combatte. In ogni caso, la vicenda conferma la centralità del tema della sicurezza a Venezia, soprattutto in un contesto in cui il turismo rappresenta una risorsa vitale per l'economia locale.

Precedenti e contesto: sicurezza, controlli e segnalazioni in città

 Il problema dei borseggiatori a Venezia non è nuovo. Le cronache hanno più volte raccontato di bande organizzate, spesso provenienti da altre città, che approfittano delle folle di turisti per colpire rapidamente. In risposta, negli anni sono stati rafforzati i controlli della polizia municipale e delle forze dell'ordine, con presidi nelle aree a rischio e campagne di sensibilizzazione rivolte ai visitatori. In questo quadro si inserisce l'azione di Monica Poli e dei volontari, che integrano gli sforzi istituzionali con segnalazioni dirette. Gli episodi di tensione, come quello dei volantini, dimostrano quanto il fenomeno resti delicato e al centro dell'attenzione pubblica.

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