aggredita anche la donna

Venezia, tabaccaio preso a calci e pugni da un turista davanti alla madre: "Si è infuriato perché la carta non funzionava"

La vittima ha raccontato il pestaggio ricevuto a opera di un giovane sudamericano: "Se avesse avuto un coltello sarei morto. Il nostro è un lavoro pericoloso, la gente non se ne rende conto"

09 Ago 2025 - 12:50
 © ansa

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Il titolare di una tabaccheria di Venezia è stato picchiato a sangue da un giovane turista sudamericano per un pagamento con bancomat non andato a buon fine. A raccontarlo è la stessa vittima del pestaggio che è stata colpita violentemente con calci e pugni, anche al volto, davanti agli occhi della madre, a sua volta aggredita. "Se avesse avuto un coltello adesso sarei morto, lì sul pavimento della mia tabaccheria, di fronte a mia madre", ha detto. 

Il pagamento non andato a buon fine

 Come raccontato dalla vittima a Il Gazzettino, l'episodio ha avuto inizio nella mattina di venerdì quando tre ragazzi e una ragazza di origine sudamericana entrano nel piccolo negozio con l'obiettivo di acquistare una bibita e una sigaretta elettronica. "Il pagamento non è andato a buon fine. Uno dei ragazzi si è infastidito, ha preso la bottiglia e ha fatto per andarsene. Gli ho detto per cortesia di rimettere la bibita nel frigo e lui, strafottente, l'ha lanciata dentro".

Il litigio

 Un gesto che sembrava aver chiuso il contenzioso se non che il giovane è tornato accompagnato da un amico, cercando di nuovo di effettuare l'acquisto, questa volta con la carta del secondo avventore ma con lo stesso risultato: operazione fallita. "A quel punto il secondo giovane a essere entrato è diventato molto aggressivo - racconta il titolare della tabaccheria -. Mi sono reso subito conto che era particolarmente alterato e pericoloso, perciò gli ho detto di lasciar perdere l'acquisto e di uscire dal mio negozio, con molta cortesia. Lui è rimasto immobile lì di fronte a me, guardandomi con aria di sfida. Allora sono uscito al di là del bancone e gli ho fatto cenno di accompagnarlo fuori, senza toccarlo, ma a quel punto ha reagito". Il ragazzo ha iniziato a colpire la vittima con pugni, facendolo cadere per terra e a quel punto ha infierito con calci sia al volto sia alla schiena.

"Non smetteva di colpirmi"

 "Non riuscivo a difendermi. Mia madre è uscita per tentare di proteggermi, ma quello non smetteva di colpirmi. A un certo punto ha minacciato anche lei. Fortuna che alcuni passanti sono intervenuti e lo hanno allontanato". Il giovane è poi fuggito, insieme agli amici. "La polizia è arrivata e ha preso le immagini delle telecamere ha continuato. Andrò a presentare denuncia lunedì mattina". Il tabaccaio, col volto tumefatto per i colpi ricevuti e la schiena dolorante, si è recato in ospedale dove gli hanno dato 20 giorni di prognosi. "Il nostro è un lavoro pericoloso, la gente non se ne rende conto - ha concluso -. A volte capisci subito che hai davanti una persona alterata, e per evitare guai rinunci pure alla vendita. Ma non sempre basta".

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