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Venezia, attivisti per il clima sparano fango contro la Basilica di San Marco

Alcune persone che hanno assistito all'accaduto hanno preso di mira il gruppo, contestando questa forma di protesta

FOTOGALLERY - Venezia, blitz degli attivisti del clima contro la Basilica di San Marco 

A Venezia un gruppo di attivisti per il clima ha imbrattato l'esterno della Basilica di San Marco, nel corso di un'azione definita "un allarme anti-incendio".

Con un paio di estintori hanno lanciato contro le mura della chiesa del liquido misto a fango, esponendo poi uno striscione con lo slogan "fondo riparazione". Alcune persone che hanno assistito all'accaduto hanno preso di mira gli attivisti, contestando questa forma di protesta per il clima.

 

"Venezia sarà sommersa dal fango"

 "Venezia a breve sarà sott'acqua, non ci sarà più niente di tutto questo. Sarà coperta dal fango e moriremo". Lo ha detto uno dei sei attivisti di Ultima Generazione che hanno imbrattato con un liquido misto a fango. I sei dimostranti sono stati portati via a braccia dalle forze dell'ordine. "Se amate questa città così come l'amiamo noi, chiedete insieme a noi al governo di eliminare i combustibili fossili".

 

I dimostranti si sono rivolti ai turisti, traducendo in inglese i loro slogan affinché tutti potessero capire il motivo della loro azione. "Venezia è condannata, dobbiamo agire ora. Serve un fondo di riparazione", hanno gridato verso la piazza, reggendo uno striscione che richiamava proprio alla necessità dello stanziamento, in cima alla lista delle priorità di Ultima Generazione. Nelle dimostrazioni fatte in tutt'Italia, infatti, hanno ribadito la richiesta di un fondo preventivo e permanente di 20 miliardi di euro sempre pronti ad essere spesi per ripagare i danni da calamità ed eventi climatici estremi. 

 

Turista francese si unisce alla protesta

  Una turista francese che si trovava con la figlioletta in piazza si è unita spontaneamente alla protesta degli attivisti. La donna e la bambina hanno raggiunto i dimostranti, davanti alla Basilica, e a loro volta hanno sorretto uno dei manifesti arancioni che questi stavano esponendo. "Siamo qui per suonare l'allarme anti-incendio - hanno detto gli attivisti -. Questa è una protesta non violenta. Venezia è una città che sta affondando è perché i nostri governi non hanno agito contro la crisi climatica. Oggi chi di voi è qui per fare le foto e vedere questa chiesa ha un privilegio. Siete gli ultimi che potranno vedere questa chiesa sopra il livello del mare".

 

 

Sangiuliano: "Gesto inqualificabile"

 "Non può definirsi, come nelle intenzioni degli eco-vandali, un allarme antincendio, ma un gesto vile e inqualificabile quello posto in essere a Venezia. Uno sfregio a uno dei simboli più illustri del patrimonio culturale nazionale che va sanzionato con fermezza". Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ricordando che "il Senato ha approvato il disegno di legge varato dal governo che punisce gli eco-vandali costringendoli a pagare di tasca propria il ripristino delle opere. Attendiamo il via libera definitivo della Camera. Chi danneggia paga economicamente in prima persona". 

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