Il giudice può agire d'ufficio in caso di gravi inadempienze grazie a una norma della riforma Cartabia del 2022
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Il Tribunale di Verona ha multato un papà che non paga il mantenimento dei figli alla ex moglie, come stabilito tra le parti, in maniera consensuale, in sede giudiziaria durante il processo di separazione. L'uomo dovrà corrispondere 100 euro in più al giorno alla donna per via della sua mancanza, anche quando lamenta di vantare già un credito per aver sostenuto diverse spese dei figli. Per il giudice Massimo Vaccari, come scrive il Corriere della Sera, "a parte il fatto che queste spese non sono dimostrate, resta il fatto che in ogni caso questa futuribile compensazione non esonera l'uomo dal dover rispettare l’ordinanza dell'11 febbraio, che, nelle more dell'audizione dei figli sul loro affidamento, quantificava in 300 euro al mese il contributo alla moglie per il mantenimento dei ragazzi".
In questo caso il giudice ha agito d'ufficio, grazie a una norma della riforma Cartabia del 2022 (applicabile dal mese di febbraio 2022) che aggiunge la facoltà per il magistrato di reagire d'ufficio a gravi inadempienze, anche di natura economica, che arrechino pregiudizio al minore: può cioè, di propria iniziativa, individuare una somma dovuta dal genitore inadempiente all'altro per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione del provvedimento.
Per il giudice infatti, come scrive nell'ordinanza, questa "palese inosservanza giustifica l'adozione ex officio dei provvedimenti" contemplati dal "nuovo" articolo art. 473-bis 39, primo comma, lett. b, con la fissazione "in 100 euro della somma dovuta dal resistente alla ricorrente per ogni giorno di ulteriore ritardo nell'eseguire l'ordinanza". Una decisione che ha dato i suoi frutti, dato che dopo 5 giorni di multe l'uomo si è messo in regola.