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Morisi, procuratrice di Verona: "Non abbiamo divulgato noi la vicenda"

La replica a Matteo Salvini che ha parlato di "un attacco alla Lega a cinque giorni dalle elezioni": "Chi dice cose tanto assurde dovrebbe anche spiegare quale sarebbe stato il nostro interesse"


Angela Barbaglio, la procuratrice di Verona che gestisce l'indagine su Luca Morisi, risponde alle dichiarazioni di Matteo Salvini che ha parlato di un "attacco alla Lega" a "cinque giorni dalle elezioni". "Ho la certezza - ha affermato in un'intervista - che nulla è stato detto da noi e dai carabinieri, quindi sinceramente non capisco proprio questa uscita. Chi dice cose tanto assurde dovrebbe anche spiegare quale sarebbe stato il nostro interesse".

Morisi, ex capo comunicazione della Lega, è indagato per "supposta cessione di di sostanza stupefacente". Sono stati alcuni giovani, fermati in auto dai carabinieri e trovati in possesso di un liquido ritenuto stupefacente, ad indicare proprio Morisi come la persona da cui avevano ricevuto la sostanza. "Trattiamo questo fascicolo come tutti gli altri - ha spiegato la procuratrice al Corriere della Sera -. Peraltro si tratta di una storia banale che risale alla scorsa estate. La perquisizione è avvenuta a metà agosto, che motivo avremmo avuto di far uscire adesso la notizia?". 

 

Sul perché di questa inchiesta si parli solo ora, ha poi affermato: "Noi non abbiamo avuto alcun ruolo nella gestione di questa notizia e quindi non so davvero che cosa rispondere. Lo ripeto, non abbiamo alcun interesse per gli effetti sull'elettorato e mai, ribadisco mai, abbiamo pensato a strumentalizzazioni delle inchieste. E poi basta analizzare le date per capire che siamo rimasti sorpresi anche noi da tutto questo clamore. La denuncia risale al 14 agosto, per noi è un fatto antico. Abbiamo effettuato i nostri accertamenti e nulla è mai emerso. È rimasto tutto segreto fino a che non sono state rese note le dimissioni dall'incarico. Sono in magistratura da 44 anni, conosco le dinamiche perfettamente, ma non accetto illazioni sul nostro lavoro".

 

La procuratrice ha poi sottolineato che nell'inchiesta "non c'è allo stato attuale un secondo indagato, l'unico indagato è Luca Morisi, nessun altro per questo procedimento". Quando alle analisi sulla composizione chimica della droga liquida, la Procura riferisce che bisognerà attendere ancora.

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