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Caso Morisi, Salvini: "E' un attacco a 5 giorni dal voto" | E scarica Giorgetti: "Non si riparte dai salotti di Calenda"

Non nasconde il disappunto il leader leghista per le parole di Giorgetti che in un'intervista ha promosso il nome di Calenda a sindaco di Roma

Per far ripartire Roma "bisogna farlo dalle periferie e non dai salotti di Calenda": a dirlo è Matteo Salvini, che definisce il candidato di centrodestra Michetti "una persona competente", dopo che Giorgetti aveva fatto un esplicito endorsement per Calenda. Sul caso Morisi il leader leghista stigmatizza chi tira in ballo "il discorso politico, che non c'entra nulla con il partito, perché lui risponderà a se stesso e alla sua coscienza: è un attacco gratuito alla Lega a 5 giorni dal voto".

Non può nascondere un certo disappunto il segretario della Lega. Le parole del suo ministro allo Sviluppo economico che, in un'intervista, ha di fatto scaricato il candidato del centrodestra a sindaco di Roma, Michetti, per promuovere, invece, il nome dell'outsider Carlo Calenda, non gli sono andate giù. Si ritrova così a rintuzzare gli attacchi delle opposizioni e non solo. 

 

"Non ho molto tempo per leggere le interviste, poi ho visto che Giorgetti ha smentito" - ha dichiarato Salvini.

"A Roma Michetti è una persona competente e per ripartire bisogna farlo dalle periferie e non dai salotti di Calenda - ha chiosato -  Roma è Tor Bella Monaca, Rebibbia, è Ostia. Roma è stupenda ma è stata trascurata in questi anni di Pd e 5 Stelle". 

Morisi indagato, l'inventore della "Bestia" social di Salvini alla gogna sul Web: "Scusi, lei spaccia?"

Luca Morisi, guru della comunicazione web di Matteo Salvini e inventore della "Bestia" social della Lega, risulta indagato dalla Procura di Verona per "supposta cessione di di sostanza stupefacente". Ed è proprio sui social che si è scatenata l'ironia degli utenti. In molti hanno riportato la foto del leader del Carroccio e la scritta: "Scusi, lei spaccia?". Il riferimento è a quanto fece Salvini a Bologna durante la campagna elettorale in Emilia Romagna che, in diretta sui suoi canali social, andò a cercare presunti spacciatori nei quartieri.

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I grattacapi per il leader leghista non finiscono qui. A preoccupare ora ci sono le ripercussioni del caso Morisi, il suo ex capo comunicazione indagato per cessione di stupefacenti. Salvini ha mantenuto un atteggiamento pacato, ma critiche, sfottò e titoloni devono averlo innervosito, e non poco. Così, interpellato ancora dai giornalisti, ha tuonato: "Tirare in ballo il discorso politico su un errore privato di una persona (...) è un attacco gratuito alla Lega a 5 giorni dal voto".

 

Sulla questione droga, cavallo di battaglia di tutta la campagna social proprio dell'ex guru della comunicazione Morisi, Salvini dice: "Chi spaccia è un criminale, quello che uno fa la sera a casa sua sono affari suoi. Se qualcuno vende droga deve andare in galera". Alla domanda se rifarebbe la "scena" del citofono, in campagna elettorale a Bologna, Salvini replica: "Quelli erano spacciatori".

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