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Terni, il sindaco Bandecchi dopo la rissa in Comune: "Non mi pento, lo rifarei con più violenza"

Il primo cittadino è tornato sulla lite in aula con i consiglieri di Fratelli d'Italia: "Non devo chiedere scusa a nessuno, anzi aspetto le scuse". La vicenda è ora all'attenzione della procura della Repubblica

Il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, è tornato a parlare della rissa sfiorata in Consiglio comunale.

"Ricevo persone, interviste e giornalisti che mi domandano se chiedo perdono, se chiedo scusa e se mi pento - ha detto il primo cittadino, ridendo, in un video pubblicato su Instagram -. Ho detto a tutti che non devo chiedere scusa a nessuno, anzi aspetto le scuse, e tantomeno mi devo pentire. Lo rifarei però con più violenza, perché non basta".

"Di cosa mi devo pentire?" - "Non capisco di cosa mi debba pentire - ha aggiunto il sindaco di Terni -. Mi devo pentire di aver vinto le elezioni a Terni? Mi devo pentire del fatto che il mio partito continua a trovare consensi? Mi devo pentire del fatto che il mio partito comincia a far paura sia alla Destra che alla Sinistra, che finalmente si sono unite? Di cosa mi devo pentire?".

 

 

La lite - La (quasi) rissa tra sindaco di Terni e consiglieri di minoranza di Fratelli d'Italia è nata dopo un botta e risposta sui conti comunali tra Bandecchi e il consigliere Orlando Masselli. Il primo cittadino ha più volte ripetuto al suo interlocutore di "vergognarsi nel dire che oggi servono i soldi", ricordandogli che era stato l'ultimo assessore al Bilancio prima dell'attuale maggioranza. Dopo lo scambio di battute, che via via si è fatto più pesante, il sindaco ha raggiunto il capogruppo di Fratelli d'Italia Marco Cecconi, intervenuto per cercare di calmarlo, travolgendolo con una sedia. Bandecchi è quindi stato fermato dagli agenti della polizia locale presenti in aula.

 

Atti in procura - La lite è ora all'attenzione della procura della Repubblica di Terni. Come scrive l'Ansa, è stato informato il magistrato di turno dopo che Cecconi e Masselli hanno segnalato l'episodio ai carabinieri. L'Arma ha quindi subito trasmesso gli atti in procura. Sarebbe stato delineato un quadro generale di quanto successo in aula, anche sulla base delle immagini della seduta. Tra gli elementi da valutare ci sarebbe anche la reazione del sindaco all'intervento di tre agenti della polizia locale presenti, come prassi, al Consiglio comunale. "Spetterà ora alle autorità assumere le decisioni che verranno ritenute opportune", ha spiegato Masselli.

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