L'uomo, un 69enne pluripregiudicato, avrebbe utilizzato una pistola rubata a un agente della polizia penitenziaria nel 2011
A Lettomanoppello, Comune in provincia di Pescara, una donna di 56 anni è stata uccisa a colpi di pistola dall'ex marito, Antonio Mancini. L'uomo, un 69enne pluripregiudicato del posto, dopo essersi allontanato dal luogo del delitto, si è barricato in un bar di Turrivalignani, paesino a circa quattro chilometri dal luogo dell'omicidio. Da lì avrebbe sparato alcuni colpi di pistola all'impazzata contro un'auto parcheggiata, senza ferire nessuno. Subito dopo si sarebbe seduto a terra, consentendo ai carabinieri di intervenire per arrestarlo.
L'omicidio è avvenuto in strada davanti ad alcuni passanti. Mancini ha estratto la pistola davanti a tutti e non ha esitato a premere il grilletto per colpire l'ex moglie, sarta. Neanche la presenza del nipote, di appena 12 anni, è riuscito a farlo desistere dall'omicidio. Ha esploso diversi colpi, lasciando la donna esanime a terra. Uno dei proiettili, secondo quanto si apprende, avrebbe sfiorato anche il ragazzino che, per fortuna, non ha riportato danni o ferite.
L'uomo ha usato una pistola che risulterebbe rubata a un agente della polizia penitenziaria nel 2011. Sul posto, per soccorrere la donna, sono giunti gli operatori del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. I due erano separati da diversi anni.
"Una tragedia che colpisce tutta la nostra comunità, un episodio che prima di essere archiviato con etichette preconfezionate va indagato e approfondito. Oggi nel nostro territorio è morta una donna. A sparare è stato un uomo dal quale si era separata da tempo, un uomo che non si è limitato a sparare contro la sua ex donna, ma che ha in realtà esploso proiettili all'impazzata, a raffica, rischiando anche di colpire il nipotino di appena 12 anni". Lo scrivono il sindaco di Lettomanoppello, Simone D'Alfonso, e l'assessore comunale Luciana Conte.
I due amministratori sottolineano che "saranno sicuramente le indagini dell'autorità inquirente a fare piena luce sull'accaduto, ma la prima sensazione che traspare a una lettura esterna della vicenda è che quanto accaduto affondi le radici in un disagio diverso dal semplice presunto violento contrasto tra ex coniugi, ma piuttosto in una difficoltà personale che oggi per puro caso ha individuato il proprio capro espiatorio su una donna che aveva condiviso parte della propria esistenza con quello che oggi si è trasformato nel suo omicida". "Ed è su quel disagio che la nostra comunità e tutte le Istituzioni devono ulteriormente rafforzare la propria presenza e azione. Lettomanoppello - concludono - saprà esprimere la propria reattività di fronte a un caso di cronaca fortunatamente isolato e al quale sapremo dare la giusta interpretazione".