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Versilia, aveva subito danni a causa del maltempo: riaperto il "Twiga" | Briatore: "Abbiamo lavorato giorno e notte"

Qualche ora prima, l'imprenditore aveva risposto a chi "gioiva" per quanto successo al locale: "Non riesco a capire, che Paese di rancorosi e sfigati..."

Ha riaperto il "Twiga" di Forte dei Marmi, lo stabilimento di Daniela Santanchè e Flavio Briatore che era stato danneggiato dal maltempo.

"Lo staff del 'Twiga' ha fatto uno sforzo eccezionale. Tutti quanti hanno lavorato giorno e notte per metterci nelle condizioni di riaprire. La parola d'ordine è 'tutti al Twiga", ha detto Briatore in un video postato su Instagram.

 

La polemica dopo i danni - "Abbiamo avuto una tromba d'aria che ha distrutto metà 'Twiga', leggendo i commenti sui social abbiamo fatto felice un mucchio di persone. Non riesco a capire, che Paese di rancorosi e sfigati...", aveva detto Briatore in un video postato su Instagram nel quale parlava dei danni causati dal maltempo in Versilia e testimoniati anche da un altro filmato di Daniela Santanché girato nello stabilimento (che aveva ricevuto decine di commenti negativi).  

 

"Il 'Twiga' dà lavoro a 150 persone, dà un indotto milionario alla zona, però sono felice di far contente tante persone in un giorno come questo. Sono felici delle disgrazie che succedono", aveva aggiunto. "I quattro sfigati contenti perché il 'Twiga' ha perso 20 o 50 tende non vanno nemmeno considerati: sono delle m...", aveva concluso l'imprenditore. 

 

"Abbiamo riaperto grazie a uno sforzo eccezionale da parte dello staff composto da un centinaio di persone. Hanno ripristinato anche il tetto del ristorante esterno, quindi possiamo riaprire in sicurezza", hanno spiegato i due soci, come riporta il Corriere della Sera. "I danni ci sono stati eccome, nonostante la gente abbia scritto sui social che non li abbiamo subiti. Le persone hanno detto di tutto, pure che era meglio se morissi. Sono invidiosi, rancorosi", ha aggiunto Santanchè.  

 

"Va bene, posso capire, sono molto esposta politicamente, però chiedo almeno il rispetto per le decine di persone che lavorano qui. E vorrei chiedere invece a questa gente quanti posti lavoro ha creato. Il successo, quando ce l'hai, le persone non lo perdonano. Immagino che vorrebbero vedermi sfigata, malata, sotto a un ponte. Ma, nella vita, per me è meglio fare invidia che pietà", ha concluso l'imprenditrice. 

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