Livorno, "nostro figlio umiliato perché ebreo: ora basta tacere"
I genitori del 12enne preso a calci e colpito da due ragazzine in un parco di Campiglia Marittima. "In passato trovati messaggi con svastiche"
"Non dorme da due notti e ha paura".
A parlare sono i genitori del 12enne preso a calci e colpito da due ragazzine in un parco di Campiglia Marittima, in provincia di Livorno, perché ebreo.La famiglia, che ha denunciato l'episodio ai carabinieri, racconta che già in passato alle elementari avevano trovato "messaggi con svastiche". "Non possiamo più tacere", spiega il padre del ragazzo.
L'aggressione al 12enne inizia per un motivo banale: stai zitto, la tua voce dà fastidio". Il ragazzo reagisce: "Non sto zitto" e, a questo punto, arrivano spinte e sputi. "Un ragazzino di 12 anni non può comprendere un'umiliazione così cattiva e violenta per il credo dei familiari. Non mi do pace: come hanno fatto a saperlo?", racconta il padre a La Repubblica.
Venturina, la piccola frazione di Campiglia Marittima, si stringerà intorno alla famiglia organizzando una fiaccolata di solidarietà proprio alla vigilia della Giornata della memoria (27 gennaio), la commemorazione delle vittime dell'Olocausto. "Nessuno lo ha difeso. Voglio parlare con le due ragazze", racconta Maria Elena Frongillo, la preside della scuola media frequentata dal ragazzo.
Le famiglie delle due ragazzine sotto accusa forniscono, però, un'altra versione, parlando di uno scontro negando l'aggressione.
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