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Torino, fidanzati in volo su due aerei diversi precipitano nello stesso istante: "E' un miracolo se siamo vivi"

I due piccoli velivoli, pilotati da due amici della coppia, sono decollati quasi contemporaneamente da due aviosuperfici differenti e si sono poi schiantati al suolo a circa 40 km di distanza

Torino, fidanzati in volo su due aerei diversi precipitano nello stesso istante: "E' un miracolo se siamo vivi" - foto 1
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Ha dell'incredibile la storia che vede protagonisti due fidanzati torinesi.

Antonietta Demasi e Stefano Pirilli domenica 17 dicembre erano a bordo di due piccoli aerei diversi, che sono caduti - in due incidenti distinti - a circa 40 chilometri di distanza. Entrambi, fortunatamente, si sono salvati. I due velivoli, pilotati da due amici della coppia, erano decollati quasi contemporaneamente da due aviosuperfici differenti.

 

Torino, fidanzati in volo su due aerei diversi precipitano nello stesso istante: "E' un miracolo se siamo vivi" - foto 2
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Grave uno dei due piloti

 Per Antonietta Demasi, una studentessa di 22 anni, era la prima esperienza di volo. Ai comandi del velivolo, un Tecnam P92 Echo Super, c'era Paolo Rotondo, un artigiano torinese di 38 anni, che nell'incidente ha riportato un grave trauma cranico. Lei è stata operata per una frattura del bacino ed è ricoverata al Cto di Torino. E' qui che il suo fidanzato Stefano Pirilli, 30enne consulente energetico, è andato a trovarla. Anche lui quel giorno era in quota ed è precipitato: stava volando su un biposto pilotato da Nicola Fiscarelli, di 42 anni, rimasto lievemente ferito.

 

Il racconto di Stefano

 "Era stata una giornata stupenda, ora voglio solo che la mia ragazza e Nicola si rimettano, il resto non conta", racconta Stefano a La Stampa. "Dal campo volo di Pianezza - ricorda - abbiamo deciso di decollare a raggiungere l’Astigiano dove abbiamo pranzato in un agriturismo. Poi, visto che era ancora presto, siamo ridecollati in direzione di Savona per dare un'occhiata al mare. Quello che ha reso tutto maledettamente complicato è stata la bruma (nebbia, foschia, ndr) che si è alzata dal terreno scaldato durante il giorno quando la temperatura si è abbassata".

 

"Non vedevamo più nulla"

 "Non vedevamo più nulla - prosegue - e stavamo finendo su dei cavi dell’alta tensione". A una trentina di metri dal suolo, il pilota perde il controllo e atterra a un centinaio di metri di distanza dalla pista, finendo in un prato. "Io mi sono trascinato fuori - ricorda Stefano - mentre il mio amico urlava che stava male. Poi, per fortuna, ce l'ha fatta a uscire dalla cabina e ho chiamato i soccorsi". Quando telefona alla fidanzata per riferirle l'accaduto, però, lei non risponde.

 

"Ho temuto il peggio, un miracolo se siamo vivi"

 E' dai vigili del fuoco intervenuti sul posto che Stefano scopre di un altro incidente aereo, avvenuto negli stessi istanti. L'aereo su cui c'era Antonietta, infatti, ha tentato un atterraggio d’emergenza, ma si è schiantato contro un palo a bordo strada. "Se devo essere sincero per un po' ho temuto il peggio", ammette. "Ora non resta che sperare e poi ci ritroveremo di nuovo tutti insieme perché stavolta è stato davvero un miracolo se siamo vivi".

 

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