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Terremoto in Umbria, 200 fuori casa dopo la scossa di giovedì | Una sfollata a Tgcom24: "Mai sentito così forte"

Gente in strada e scuole chiuse nel Perugino: "Abbiamo paura, aspettiamo i sopralluoghi". La protezione civile ha allestito 150 posti letto nella zona dell'epicentro. Pericolante il campanile di Umbertide

Fotogallery - Terremoto a Perugia, i danni a Umbertide: "Qui la scossa è stata fortissima"

Per il terremoto in Umbria, stando ai dati della protezione civile, almeno 200 persone hanno passato la notte fuori casa: 150 i posti letto allestiti nelle palestre di Umbertide, Pierantonio e Sant'Orfeto (Perugia), località più vicine all'epicentro.

In mattinata sono partiti i controlli per la verifica della situazione di strutture pubbliche e abitazioni. Le scuole sono chiuse a Perugia e nei comuni vicini. "Siamo tutti in strada, spaventati, mai sentita una scossa così". A raccontare a Tgcom24 questi momenti di paura e la notte in bianco appena passata è Francesca, una sfollata di Umbertide, il comune del Perugino epicentro del terremoto di giovedì. "Dopo la prima scossa delle 16 abbiamo iniziato a pensare a cosa fare, - riferisce la donna, - ma la scossa delle 20 ci ha convinto a passare la notte fuori casa per sicurezza. E, come la mia famiglia, ha dormito in macchina tutto il paese". "Ora piove, - aggiunge, - il campanile è stato transennato perché pericolante e siamo in piazza ad aspettare che vengano valutati i danni nelle nostre case: io non riesco ad aprire il portone della mia per tornare a prendere almeno le medicine che servono a mia madre".

 

Terremoto in Umbria, una sfollata a Tgcom24

  "Sono spaventata - ripete da Umbertide (Perugia) Francesca, raggiunta al telefono da Tgcom24, - ci sentiamo più sicuri rimanendo per strada; con noi abbiamo solo lo stretto necessario, ma abbiamo bisogno di rientrare a casa. A mia madre servono le medicine e il portone è bloccato, il piano terra è lesionato, sono caduti quadri, uno specchio... meglio aspettare, comunque".

 

 

"Intorno a me sono tutti al telefono e tutti ripetono che, anche rispetto al sisma di Amatrice, c'è stata una percezione maggiore del terremoto, una paura più grande. La terra tremava letteralmente sotto i piedi", sottolinea.

 

"Anche ora la paura è tanta; fortunatamente non ci siamo fatti prendere dal panico. I negozi sono aperti, ma l'idea è di aspettare per strada, temiamo che arrivino scosse più forti; finora sono state troppo brevi, pochi secondi. Meglio non salire ai piani alti, c'è preoccupazione. Alcune case sono state già dichiarate inagibili, si procede alla messa in sicurezza dei comignoli di molte altre", conclude.

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