Terremoto Amatrice, sei a processo per il crollo di una palazzina
Lʼaccusa è di disastro colposo plurimo, omicidio colposo plurimo e lesioni personali colpose. Tra gli imputati anche lʼex sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, oggi consigliere regionale di Fratelli dʼItalia
Sei persone sono state rinviate a giudizio dal gup del Tribunale di Rieti per il crollo di una palazzina ad Amatrice in seguito al sisma del 24 agosto 2016.
In quel crollo morirono sette persone. Il processo prenderà il via il 6 febbraio 2020. Tra gli imputati anche l'ex sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, oggi consigliere regionale di FdI. Per tutti l'accusa è di disastro colposo plurimo, omicidio colposo plurimo e lesioni personali colpose.
Rinviati inoltre a giudizio il progettista e direttore dei lavori, Ivo Carloni, tre tecnici del Genio civile, Valerio Lucarelli, Giovanni Conti e Maurizio Scacchi, e il comandante dei Vigili urbani di Amatrice, Gianfranco Salvatore.
Secondo le conclusioni dell'inchiesta la palazzina, in seguito al sisma dell'Aquila del 2009, fu ristrutturata ma senza rispettare le norme antisismiche. Non fu inoltre collaudata e, quindi, con la successiva scossa dell'agosto 2016, crollò senza lasciare scampo agli inquilini.
Un'ulteriore indagata, Virna Chiaretti, responsabile tecnico del Comune di Amatrice, è stata prosciolta, mentre un quarto dirigente del Genio Civile, Maurizio Peron, aveva già scelto di essere giudicato con il rito abbreviato. "Siamo soddisfatti perché avremo la possibilità nella fase dibattimentale di vedere riconosciute le responsabilità umane che la Procura e le perizie hanno evidenziato", ha commentato l'avvocato dei familiari delle vittime, Wania Della Vigna.
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