"Poi ho sentito il botto e Federico è volato in aria", aggiunge
Federico Salvagni © Da video
"Era a pochi metri da me, camminava davanti a noi. La macchina ci è arrivata alle spalle. Mi ha sfiorato, poi ho sentito il botto e Federico è volato in aria". È il racconto, riportato dal Corriere della Sera, di Daniele Salvagni, il gemello di Federico, il 16enne ucciso da un pirata della strada la notte tra giovedì e venerdì sulla strada provinciale che collega San Felice Circeo con Terracina (Latina). Il giovane, che era con il fratello gemello e con un loro amico, che ha riportato ferite lievi, è rimasto illeso.
Il fatto è avvenuto intorno alle 3:30 del mattino. I tre ragazzi, tutti originari di Latina, stavano tornando a piedi dopo aver trascorso la notte di Ferragosto a una festa sulla spiaggia ed erano diretti al residence dove alloggiavano. Camminano sul bordo della carreggiata, illuminata, ma senza marciapiedi, quando è arrivata l'auto pirata. L'uomo alla guida, che poi si è scoperto essere un 49enne di Cassino, viaggiava a velocità sostenuta e ha preso in pieno Federico. Dopo l'impatto, il 49enne è fuggito senza prestare soccorso. La vittima è morta poco dopo a causa delle gravi ferite.
Immediatamente sono scattate le ricerche della macchina. Lo zio della vittima, Andrea Casale, ha lanciato un appello sui social a eventuali testimoni. All'arresto del 49enne, accusato di omicidio stradale aggravato dall'omissione di soccorso, si è arrivati dopo una serrata attività - coordinata dai pm di Latina - condotta dalla Polizia Stradale, dagli agenti della Questura di Terracina, dai Carabinieri e dalla Polizia Locale di San Felice. Fondamentali sono state le testimonianze raccolte sul posto e l'analisi delle tracce lasciate sulla scena dell'incidente, oltre all'esame delle telecamere presenti nella zona, che hanno permesso agli investigatori di individuare il veicolo, rimasto fortemente danneggiato nell'impatto. Dopo l'arresto, il 49enne è stato trasferito nel carcere di Latina, in attesa che il gip fissi l'interrogatorio di garanzia.
“La famiglia è molto provata, siamo tutti vicini a Daniele che è ancora sotto shock, era molto legato al fratello, facevano tutto insieme. Sono bravissimi ragazzi, non bevono, non fanno cose strane, è assurdo morire così", racconta lo zio dei ragazzi, Andrea, stando sempre al Corriere della Sera.